Svizzera

Pubblicità per il tabacco, verso sì a divieto

Dal primo sondaggio SSR in vista del 13 febbraio emerge un chiaro sì all'iniziativa per tutelare i giovani - Quadro più incerto sugli altri 3 oggetti in votazione

  • 7 gennaio 2022, 07:00
  • 23 giugno 2023, 15:07
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RG 07.00 del 07.01.2022 La corrispondenza di Mattia Serena

RSI Svizzera 07.01.2022, 08:30

  • archivio tipress
Di: OCartu

Un sì, due no e su un quarto oggetto pareri ancora nettamente divisi. Il 2022 della politica federale vivrà il 13 febbraio il suo primo appuntamento alle urne, chiamando i cittadini a esprimersi su quattro temi. Secondo il primo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca gfs.bern per conto della SSR, l’iniziativa popolare “Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco” sarebbe accolta con ampio margine dal popolo, mentre l’iniziativa “Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani”, nonché la modifica alla legge federale sulle tasse di bollo sarebbero respinte di misura. Decisamente incerto, invece, il destino del pacchetto di misure a favore dei media, che vede il quadro delle opinioni diviso esattamente a metà.

sodnaggio generale

Le intenzioni di voto secondo il sondaggio condotto a fine dicembre 2021

  • RSI/Gfs.bern

Il No alla pubblicità per il tabacco miete consensi

Tra gli oggetti in votazione il 13 febbraio, l’iniziativa “Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco” è l’unica che sembra già destinata a un chiaro risultato. Stando alle intenzioni di voto infatti il 73% degli interpellati si dichiara a favore dell’iniziativa e solo il 25% contro.

Il profilo di chi la sostiene è variegato: seppur vi sia un apprezzamento maggiore dai cittadini con sensibilità a sinistra, anche l’elettorato di PLR e UDC sembra a favore, benché in maniera meno marcata. Non si notano divergenze rilevanti tra votanti residenti in città o campagna.

iniziativa tabacco

Il quadro delle tendenze a livello nazionale e regionale

  • RSI/Gfs.bern

Iniziativa contro esperimenti su animali: lieve prevalenza dei no

Se l’iniziativa in favore di “approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso” nel campo degli esperimenti animali avesse avuto luogo a fine dicembre, avrebbe vinto il fronte del no. Con un margine però risicato dato che i contrari sono il 48%, mentre i favorevoli il 45% e c'è ancora un 7% di indecisi. Nella Svizzera italiana i risultati differiscono rispetto al dato nazionale, visto che qui sono i favorevoli all'iniziativa in vantaggio col 58%.

Solo il 45% degli intervistati ha tuttavia affermato di avere già intenzioni salde di voto. Un quadro delle motivazioni sui due fronti ancora piuttosto approssimativo mostra che c’è ancora un ampio margine per la formazione delle opinioni.

esperimenti

Sul piano nazionale l'esito appare incerto

  • RSI/Gfs.bern

Uno scenario piuttosto analogo si registra in relazione alla modifica della legge federale sulle tasse di bollo. Il 49% dei partecipanti al sondaggio manifesta un’intenzione chiara di voto e il 9% è invece indeciso. Secondo le analisi di gfs.bern, tuttavia, sia chi è contrario (49%) che chi a favore (42%) dell’abolizione della tassa d’emissione non dispone di solide basi argomentative, ma le campagne di entrambi gli schieramenti dispongono di un considerevole margine di manovra per provare ad aumentare i consensi nelle prossime settimane.

Tasse bollo

Il dato nazionale e regionale sulla revisione di legge

  • RSI/Gfs.bern

Confronto sinistra-destra sui media

La legge federale su un pacchetto di misure a favore dei media locali e regionali secondo il primo sondaggio SSR dividerebbe esattamente in due l’opinione pubblica. Con un 4% di indecisi, sia favorevoli che contrari si attestano infatti al 48% delle intenzioni di voto.

Tra i favorevoli vi sono soprattutto i simpatizzanti dei partiti del centro-sinistra, mentre chi ha idee più a destra appare piuttosto contrario ai nuovi sostegni. Si assiste inoltre a una differenziazione tra le regioni linguistiche, con Svizzera tedesca e italiana in maggioranza contrarie, mentre la Romandia è chiaramente in favore della modifica costituzionale.

legge media

Esatta parità a livello nazionale

  • RSI/Gfs.bern

Partecipazione sotto la media

Stando ai dati attuali, la partecipazione al voto sarebbe leggermente sotto la media. Alle urne si recherebbe infatti con certezza il 41% degli aventi diritto (la media tra il 2011 e il 2020 è del 46%) e non si registrerebbe quindi un’ampia mobilitazione come constatato dall’inizio della pandemia di Covid-19. I ricercatori sottolineano tuttavia che, a causa del periodo festivo, le campagne sono in ritardo rispetto alle tempistiche abituali. Un'osservazione che spiega anche l’intenzione a partecipare al voto minore registrata nella Svizzera italiana (dove le campagne iniziano più tardi), con solo il 37% degli interpellati che assicura di partecipare alla chiamata alle urne.

Il sondaggio è stato elaborato sulla base delle risposte pervenute da più di 10'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche. Il margine di errore statistico, per eccesso o per difetto, è di 2,8 punti percentuali.

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