Frodi fiscali, riciclaggio, molestie sessuali e altre illegalità simili sono stati denunciati da informatori interni nel 39% delle 1'392 aziende con venti o più dipendenti, interessate da un'indagine svoltasi nel 2018 in Francia, Germania, Gran Bretagna e Svizzera.
Nella Confederazione, come indicano gli autori dell'inchiesta nel comunicato pubblicato mercoledì, il tasso è del 35%, il più basso.
Per la segnalazione di comportamenti scorretti da parte di dipendenti, che causano perdite finanziarie non indifferenti (alle nostre latitudini oltre 100'000 euro in un buon 20% dei casi) e danni all'immagine, diverse imprese hanno creato uffici ad hoc. Molte però non dispongono di un sistema di comunicazione degli abusi e ciò benché il Parlamento europeo abbia approvato una direttiva per proteggere i delatori, direttiva che impone a quelle con più di 50 impiegati d'istituire un simile sportello (usato mediamente 52 volte). Dallo studio risulta che ogni secondo avviso si rivela pertinente.
ATS/dg