Il Ministero pubblico della Confederazione ha spiccato un mandato d'arresto contro due membri d'alto rango del personale dell'ambasciata di Turchia a Berna, sospettati d'aver cercato di sequestrare e trasferire in patria un uomo d'affari, oltre che di spionaggio. I due, che non si trovano più in Svizzera, non godono dell'immunità diplomatica per i reati di cui sono accusati.
Stando a quanto confermato lunedì, dopo l'anticipazione dei quotidiani della casa editrice Tamedia, la procedura penale è stata avviata il 16 marzo del 2017 su autorizzazione del Consiglio federale. Le manette scatterebbero qualora gli indiziati dovessero rivarcare il confine elvetico, non essendo stato emesso un mandato internazionale.
I due, nell'agosto del 2016, avrebbero provato a convincere un connazionale ad aiutarli a rapire, nei pressi di Zurigo, un asserito seguace di Fethullah Gülen, designato dal Governo di Ankara come l'istigatore del tentato colpo di Stato del 15 luglio di quello stesso anno.
ATS/dg