Oggi, giovedì, la legge d'applicazione all'iniziativa popolare per una limitazione del numero di case secondarie approda al consiglio degli Stati. La tematica è di notevole interesse per quei cantoni dall’orientamento turistico evidente come Ticino, Grigioni, Vallese e Vaud.
Ciò è da porre in relazione al fatto che la realizzazione di appartamenti e case di vacanza hanno sempre garantito cospicue entrate. Al centro delle discussioni vi è la definizione del concetto stesso di residenza secondaria e la possibilità di trasformare i vecchi alberghi in abitazioni di vacanza.
Il Parlmento deve in pratica elaborare la normativa che permette d’applicare la Lex Weber, ma non è una cosa semplice. Si dovranno infatti definire compromessi tra le regioni di montagna, i grandi centri urbani e i cantoni di pianura, senza dimenticare l’esigenza di trovare un giusto equilibrio tra ecologia (ossia una gestione avveduta del territorio) ed economia – pensando a edilizia e turismo. Uno studio di quasi dieci anni fa quantificava in circa un miliardo di franchi il giro d’affari derivante dalle 50/60'000 residenze di vacanza nel solo canton Grigioni.
Red. MM/ATS/Grigioni Sera