Svizzera

Sparita una bambina tagika

L'11enne è scomparsa da un centro per rifugiati oltre una settimana fa. Doveva essere rimpatriata con mamma e papà

  • 26 maggio 2018, 20:43
  • 8 giugno 2023, 20:12
Il centro di transito di Adliswil dove la famiglia era in attesa di rimpatrio

Il centro di transito di Adliswil dove la famiglia era in attesa di rimpatrio

  • Keystone

Una bambina da 11 giorni è scomparsa da un centro per rifugiati di Adliswil nel canton Zurigo. L'11enne è sparita pochi giorni prima del previsto rinvio con la famiglia. Con mamma e papà avrebbe dovuto far ritorno in Lituania dove si sono fermati, prima di arrivare in Svizzera, dopo essere fuggiti dal Tagikistan nel 2015.

La loro domanda d'asilo è stata definitivamente respinta a febbraio. Da allora i tre erano in attesa della partenza. Era prevista all'inizio della scorsa settimana. Lunedì mattina la polizia ha prelevato il padre che, il giorno seguente, con moglie e figlia avrebbe dovuto prendere un aereo diretto a Villnius. Da allora però dell'11 enne manca ogni traccia. "La brusca separazione dal padre alla vigilia dell'estradizione ha traumatizzato la ragazzina, una volta di più le autorità zurighesi non hanno rispettato i diritti fondamentali dei fanciulli" tuona dalle colonne del settimanale WOZ l'avvocato della famiglia tagika, il cui rimpatrio è stato sospeso. Il padre, appena ha appreso della scomparsa, è stato colpito da un collasso e da allora è ricoverato in ospedale.

L'ufficio cantonale di migrazione non commenta le pesanti accuse e parla di un caso isolato. Ma la versione ufficiale è smentita da Michael Flückiger dell'Aiuto svizzero ai rifugiati: "Non siamo in grado di dire quanto sia diffuso il fenomeno e se sia direttamente legato alle estradizioni, ma sappiamo che ci sono dei bambini che spariscono".

Non è però il caso di parlare di violazione sistematica dei diritti. "In Svizzera, purtroppo, a volte, manca una certa sensibilità nei confronti dei diritti dei rifugiati minorenni" sottolinea Michael Flückiger rilevando che "non possono esser trattati dalle forze dell'ordine come degli adulti".

Diem/RG

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