Svizzera

Statuto S, i nodi da sciogliere

Incontro oggi tra Keller-Sutter e rappresentanti di sindacati e associazioni economiche per affrontare l'integrazione dei profughi ucraini nel mondo del lavoro

  • 16 marzo 2022, 19:01
  • 23 giugno 2023, 17:07
Wüthrich (presidente Travail.) Suisse, Keller-Sutter (consigliera federale) e Müller (dir. Unione svizzera imprenditori)

Wüthrich (presidente Travail.) Suisse, Keller-Sutter (consigliera federale) e Müller (dir. Unione svizzera imprenditori)

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Di: ATS/SEIDISERA-AlesS

Sono oltre 6'000 i profughi ucraini che hanno raggiunto la Svizzera dall’inizio della guerra. E altre decine di migliaia dovrebbero arrivare nei prossimi mesi. Attraverso lo "statuto S" avranno la possibilità di lavorare da subito, ma ci sono alcuni nodi da sciogliere proprio su questo tema.

Oggi, mercoledì, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha incontrato i rappresentanti di sindacati e associazioni economiche. Tutti hanno convenuto che è necessario sostenere la loro integrazione, impedendo allo stesso tempo abusi e dumping salariale. Ora bisognerà capire in quali settori e come potranno essere assunti, tenendo conto anche delle difficoltà linguistiche. È stato sottolineato come molti di loro hanno buone competenze. L’80% di questi profughi sono donne e il 15% bambini. La maggior parte, ha sottolineato la ministra di giustizia e polizia, vuole tornare a casa, in Ucraina, dove sono rimasti i mariti e compagni e i familiari.

Il presidente dell’Unione sindacale svizzera ha pure messo in evidenza che “bisognerà risolvere la presa a carico dei figli”. Le prime risposte arriveranno nelle prossime settimane.

Radiogiornale delle 09.00 del 11.03.2022: il servizio di Alan Crameri sullo statuto S

RSI Svizzera 11.03.2022, 11:04

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