Bisogna vietare la pubblicità aggressiva per il piccolo credito per tutelare i giovani. Lo ha deciso il Consiglio degli Stati, con 24 voti a 11 e cinque astenuti, approvando una modifica della relativa legge. Il dossier ora ritornerà al Nazionale per le divergenze.
La Camera dei cantoni ha operato un ulteriore giro di vite alla normativa, adottando misure più stringenti in merito ai soldi rimborsabili in un breve lasso di tempo (tre mesi), nonostante l’opposizione della destra. Il Parlamento punta innanzitutto su un'autoregolazione del settore, ma i due rami restano divisi su quando il Consiglio federale debba eventualmente intervenire.
Per la maggioranza, sostenuta dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, è nell’interesse della società evitare che i ragazzi si indebitino a dismisura. Dai 18 anni sono però adulti e vanno trattati come tali: un divieto totale di pubblicità (e non sono di quella aggressiva) è stato perciò respinto.
ATS/AlesS/pon
RG 18.30 11.09.2014 La corrispondenza di Roberto Chiesa