Svizzera

Una legge per i nostri 007

Il consiglio nazionale si china su un progetto che dovrebbe rendere più incisiva l'intelligence elvetica

  • 16 marzo 2015, 07:07
  • 7 giugno 2023, 06:09
La sede del Servizio di attività informative a Berna

La sede del Servizio di attività informative a Berna

  • ©Keystone

Disciplinare a livello di legge formale l’attività, i mandati e il controllo dell'intelligence confederata al fine di renderla, in un'ottica preventiva, in grado di fornire un contributo sostanziale alla sicurezza della Svizzera e della sua popolazione. È l'obbiettivo della legge sul servizio informazioni, che lunedì approda in Consiglio nazionale.

Per raggiungerlo il Consiglio federale intende dare nuovi mezzi di acquisizione delle informazioni ai nostri 007, come per esempio la sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni o l’impiego di apparecchi tecnici in luoghi pubblici. Il tutto naturalmente sotto stretto controllo della politica.

Il direttore dell'intelligence confederata Markus Seiler

Il direttore dell'intelligence confederata Markus Seiler

  • ©Keystone

Il disegno di legge, precisa il Consiglio federale, non rappresenta un ulteriore sviluppo delle basi legali vigenti, bensì costituisce un nuovo disciplinamento che prende meglio in considerazione i mutamenti sul fronte delle minacce.

La Commissione per la politica di sicurezza del consiglio nazionale si è dichiarata favorevole al progetto. Ora tocca al plenum, che ne dibatterà senza mai perdere di vista i fatti di Charlie Hebdo, ma anche quanto rivelato da Edward Snowdean sullo spionaggio americano, le schedature a tappeto effettuate dalla defunta Bupo (Bundespolizei) e le vicende nelle quali è rimasta coinvolta anche la Svizzera dopo l'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001.

SP

Dal TG20

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