La Conferenza del disarmo è presieduta da lunedì, e lo sarà per due sessioni, fino al 28 maggio, dall'ambasciatrice elvetica Sabrina Dallafior, la quale, per l'occasione, ha chiesto flessibilità agli Stati aderenti, in modo da poter fare avanzare lavori bloccati da un ventennio.
Il mandato coincide con la fase di disgelo tra le Coree, ma anche con le rinnovate tensioni relative agli arsenali chimici.
Dell'organismo con sede a Ginevra, uno dei tanti istituiti dall'ONU, fanno attualmente parte 65 paesi, mentre quelli che hanno lo statuto di osservatore, tra i quali i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, sono 25.
ATS/dg