Nei confronti del 38enne che nel maggio 2013 rapì e uccise la 19enne Marie vicino a Payerne (VD) esiste un alto rischio di recidiva. Lo ha stabilito lo psichiatra che ha effettuato una seconda perizia; lo specialista è però giunto alla conclusione che il detenuto non può essere considerato incurabile a vita, come invece sosteneva un primo esperto.
Nel rapporto, giunto sul tavolo del Ministero pubblico, si ravvisano: turbe di personalità, tratti caratteriali sadici, paranoia, dissociazione, immaturità e devianza sadica sessuale.
Dopo aver esaminato i due documenti, il procuratore generale ha deciso di procedere a breve all'audizione congiunta degli psichiatri. Procedura che non raccoglie il favore della difesa, secondo cui le divergenze devono essere dibattute pubblicamente in Tribunale.
I fatti
L’assassino era già stato condannato a 20 anni per lo stupro e omicidio di una donna. In quel periodo era agli arresti domiciliari e sottoposto a cure psichiatriche; indossava un braccialetto elettronico, che però non gli ha impedito di uscire di casa, rapire e ammazzare la giovane.
ATS/ludoC
RG 18.30 del 31/3/2015 il servizio di Monica Fornasier
RSI Svizzera 31.03.2015, 20:36