Il Consiglio federale vuole che le autorità inquirenti abbiano un maggiore margine di manovra nell’ambito dei procedimenti penali contro gli autori di violenza domestica, che dovranno dipendere in misura minore dalla volontà della vittima.
Chi subisce la violenza può infatti richiedere la sospensione del procedimento, ed al giorno d’oggi la proporzione di incarti abbandonati va dal 53 al 92%, a seconda dei cantoni (in Ticino la percentuale si aggira tra il 60 e il 70%). L’Ufficio federale di statistica ritiene che questa percentuale induce a pensare che le vittime siano reticenti a citare in giudizio l’aggressore.
Il Governo propone quindi che la decisione se proseguire o meno la procedura non dipenda unicamente dalla vittima e che gli inquirenti abbiano un maggiore potere decisionale. La sospensione non sarebbe inoltre possibile se l’imputato è già stato condannato per atti di violenza simili.
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RG 07.00 del 29.01.2015 - La corrispondenza di Roberto Chiesa