L’obiettivo di limitare a 650'000 (dal 2018) i camion che ogni anni transitano attraverso le Alpi, anche se ormai fissato nella legge, non sarà mai raggiunto. Nel 2012 i transiti di autocarri sono stati 1,2 milioni.
Questo è quanto afferma il Consiglio federale, che nel suo rapporto annuale propone al Parlamento di prolungare fino al 2023 i sussidi per il trasferimento su rotaia del traffico merci. Attualmente il sostegno è assicurato fino al 2018, due anni dopo l’inaugurazione di AlpTransit, ma la galleria del Monte Ceneri sarà aperta solo nel 2019. I mezzi a disposizione verrebbero aumentati da 170 a 350 milioni di franchi, per una spesa complessiva che salirebbe a 1,675 miliardi.
Qualsiasi contingentamento è vietato dagli accordi in vigore con l’Unione Europea, ricorda il Governo. Con Bruxelles non si sono neppure potuti intavolare negoziati su una borsa dei transiti.
ATS/pon
Il prolungamento riguarda il trasporto accompagnato ma non l’autostrada viaggiante, che si serve principalmente l’asse del Lötschberg e per il quale il termine rimane fissato al 2018. Per potenziarla anche attraverso il San Gottardo, la Confederazione prevede la creazione di un corridoio di 4 metri e un potenziamento dei terminali, contribuendo anche alle opere necessarie in territorio italiano.
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L’ Iniziativa delle Alpi ha reagito con delusione al rapporto. Da quello del 2011, nulla è cambiato, scrive. Malgrado le sollecitazioni del Parlamento, non sono state proposte nuove misure efficaci: “Da quasi 20 anni il Consiglio federale si rifiuta di realizzare il mandato attribuitogli dal popolo". Di parere analogo sono i Verdi, mentre l' ASTAG , l'Associazione degli autotrasportatori, si dice soddisfatta: "Viene riconosciuta la nostra rivendicazione di ripensare la politica di trasferimento. Gli obiettivi ancorati nella legge sono utopici".