Cronaca

Scambi con la Cina, palla alle Camere

Il Governo ha trasmesso il messaggio sull'accordo siglato in luglio

  • 4 settembre 2013, 13:12
  • 5 giugno 2023, 18:01
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La firma dell'accordo il 6 luglio a Pechino

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L'accordo di libero scambio fra Svizzera e Cina è nelle mani del Parlamento, al quale il Consiglio federale ha trasmesso mercoledì il suo messaggio. Il Governo ne raccomanda l'approvazione: beni e servizi elvetici avrebbero un migliore accesso al mercato della seconda economia mondiale.

Industria e piccole e medie imprese sono soddisfatte del testo, così come i contadini: all'importazione di prodotti cinesi, le norme svizzere di igiene ed etichettature resterebbero inviolabili.

Le resistenze alle Camere potrebbero venire dall'assenza di clausole sul rispetto dei diritti umani.

Il 99,7% dei beni cinesi non sarebbe più tassato ma già oggi lo è in modo molto moderato, mentre gli esportatori elvetici dovrebbero pazientare un po' più a lungo: Pechino toglierebbe o ridurrebbe i dazi a tappe, sull'arco di una quindicina di anni. Alcuni settori non ne beneficerebbero che in misura marginale, come quelli chimico, farmaceutico e delle macchine tessili.

RedMM

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