Cronaca

Un minuto di silenzio per Fukushima

Il Giappone ricorda il sisma e lo tsunami di due anni fa

  • 11 March 2013, 11:13
  • 30 May 2023, 15:03
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Il Giappone ha commemorato con un minuto di silenzio il secondo anniversario del sisma e del conseguente tsunami dell'11 marzo 2011, all'origine dell'incidente nucleare alla centrale di Fukushima.

L'intero paese, con le bandiere a lutto, si è fermato alle 14.46 (le 6.46 in Svizzera), orario della scossa di magnitudo 9 verificatasi al largo della costa orientale del nordest del Giappone, il Tohoku, che ha generato un maremoto con onde alte fino a superare i 40 metri. Nella catastrofe sono morte quasi 20'000 persone.

Le parole dell’Imperatore

A Tokyo una commemorazione è stata organizzata al Teatro nazionale in presenza dell’imperatore, accompagnato dalla moglie e del primo ministro Shinzo Abe, che in un messaggio su internet ha promesso di costruire un Giappone più resistente ai disastri e domandato il sostegno della gente.

L’imperatore Akihito, parlando davanti ai 1'200 presenti, ha reso omaggio alle vittime dello tsunami nella speranza che non si dimentichino le numerose vite perdute, ne tantomeno le persone che “vivono in condizioni difficili, nei rifugi nella regione sinistrata”. Akihito ha pure sottolineato l’importanza di trasmettere il ricordo di questa esperienza tragica alle generazioni future, insistendo sulla necessità d’allenare la popolazione “auspicando che gli esercizi possano salvare le vite di numerose persone” in caso di nuove catastrofi naturali.

Lenta ricostruzione

Sul litorale continuano intanto i lavori di ricostruzione. Molto è stato fatto per rimuovere i detriti, rifare il rivestimento delle strade e ricostruire le infrastrutture vitali. Più di 315'000 sfollati però sono ospitati ancora in alloggi provvisori in tutto il Giappone.

All'incirca 57'000 persone hanno lasciato la prefettura di Fukushima a causa dei timori sulle radiazioni, malgrado il Governo abbia dichiarato alla fine del 2011 la stabilizzazione dei reattori danneggiati della centrale.

Alcune manifestazioni hanno avuto luogo questo week-end in Giappone per esigere l’abbandono dell’energia nucleare. Il Governo, come confermato dal primo ministro Shinzo Abe, vuole invece riattivare i reattori giudicati sicuri dopo dei nuovi test di sicurezza, in modo da garantire approvvigionamenti stabili di elettricità e di ridurre la bolletta energetica nazionale. Oggi solo due siti atomici su 50 sono attivi.

Lo tsunami ha causato 27,6 milioni di tonnellate di detriti lungo la costa delle prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima. Il governo intende completare lo smaltimento delle macerie entro la fine di marzo del 2014. Ad oggi, secondo il ministero dell'Ambiente, a fine gennaio sono stati smaltiti il 46% dei rifiuti prodotti dalla catastrofe e il 18% di quelli causati dal maremoto.

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  • Il servizio di Alessandro Bertellotti

    RSI Cronaca 11.03.2013, 13:29

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  • Il servizio di Alessandro Bertellotti

    RSI Cronaca 11.03.2013, 13:29

  • Intervista al deputato dei Verdi, Christian Van Singer

    RSI Cronaca 11.03.2013, 13:47

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