Consumi

È tempo di preoccuparsi per il mutuo?

I tassi di interesse sulle ipoteche continuano ad aumentare. Per i proprietari è tempo che scatti l'allarme? Risponde Fabrizio Cieslakiewicz

  • 22 June 2022, 03:50
  • 5 September 2023, 12:57
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Un nucleo di case a Cadenazzo

Un nucleo di case a Cadenazzo

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Di: Joe Pieracci

I tassi ipotecari sono ai massimi da dieci anni e sono in costante crescita. Per i proprietari di case unifamiliari e di immobili a reddito la situazione si fa sempre più scomoda. Infatti, dal momento che la Banca nazionale svizzera (BNS) ha alzato il suo tasso chiave la scorsa settimana, portandolo da -0,75% a -0,25%, più di un proprietario di casa teme per la sua casa. Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, la Banca nazionale svizzera afferma che con un tasso ipotecario superiore al 3%, una famiglia su cinque proprietaria di un'abitazione propria non potrebbe più soddisfare le regole di sostenibilità.

Il presidente della direzione generale Fabrizio Cieslakiewicz

Il presidente della direzione generale Fabrizio Cieslakiewicz

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È tempo per alcuni proprietari di iniziare a preoccuparsi? La risposta al direttore di Banca Stato Fabrizio Cieslakiewicz. "Se le banche hanno fatto il loro lavoro nel modo migliore, nessuno dei proprietari di casa dovrebbe preoccuparsi. Questo perché le banche hanno un tasso calcolatorio, per la tenuta degli oneri, che si aggira attorno al 6,5/7,5%. E dunque in questo senso il margine è ampio", premette. "Detto questo - aggiunge - quelli che dovrebbero avere una certa preoccupazione sono soprattutto quei proprietari di immobili il cui rendimento è del 2/3%. Perché se i tassi dovessero superare il 3/4% vorrebbe dire che l'immobile non è autoportante e dunque bisognerebbe andare a prendere reddito da un'altra parte".

Si rischia di assistere ad un diluvio di pignoramenti? "Io non penso", afferma il direttore di Banca Stato. "Onestamente, rispetto agli anni delle crisi immobiliari, oggi le banche fanno dei calcoli non solo sul valore dell'immobile, ma anche sulla capacità di reggere e pagare il debito di questo immobile". "E' vero però che le famiglie hanno vissuto gli ultimi anni con dei tassi all'1/1,5% e naturalmente andare al 3% vuol dire avere il 2% in più di costo: su un'ipoteca di 500'000 franchi sono 10'000 franchi all'anno in più. E questo per una famiglia può essere un costo importante. Certi sacrifici dovranno essere fatti".

Chi ha abbassato la percentuale di lavoro e le entrate è a rischio? "Questo per una famiglia potrebbe essere un problema al quale dover far fronte", sostiene Fabrizio Cieslakiewicz. "Se il reddito diminuisce, con l'aumento dell'onere, si può trovare in difficoltà. L'aumento dei tassi non è stato repentino e comunque al 2/3% sono bassi; quando ho iniziato a lavorare in banca ho visto tassi ipotecari del 7%. Oggi però le famiglie sono toccate anche dall'aumento del costo di molte materie prime. I giornali hanno scritto che ci sarà anche un aumento del prezzo dei ristoranti. La vita costerà molto di più. Vorrà dire che da qualche parte bisognerà risparmiare. O sui consumi o su altri beni secondari, perché la casa resta un bene primario".

Quali sono gli istituti di credito che concedono più mutui in Ticino? "Il quartetto che concede più ipoteche - conclude - è formato da Banca Stato, dalle due grosse banche UBS e CS e da Raiffeisen. BancaStato ha una quota di mercato del 18/19%".

I proprietari di casa devono preoccuparsi? Le risposte di Fabrizio Cieslakiewicz

RSI/Pieracci 21.06.2022, 16:44

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BNS, l'analisi di Mauro Baranzini

Telegiornale 16.06.2022, 14:30

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