Ticino e Grigioni

"È un pessimo accordo"

I sindaci di frontiera fanno fronte comune e promettono battaglia prima che l’intesa fiscale tra Italia e Svizzera venga approvata a Roma

  • 16 January 2015, 12:13
  • 7 June 2023, 01:36
Pietro Roncoroni

Il sindaco Pietro Roncoroni

  • RSI

L’accordo fiscale tra Italia e Svizzera è tutt’altro che raggiunto per i comuni di frontiera. I sindaci sono sul piede di guerra e non tanto, non solo per i ristorni, ma per quello che comporterà per tutti i cittadini, anche per chi non lavora in Svizzera ma risiede a ridosso del confine.

Maggiori tasse nei comuni, prelievi forzati per mandare avanti la macchina amministrativa con, dicono i sindaci, l’inevitabile ulteriori rincorsa al posto di lavoro in Ticino per far fronte alle spese. Uno scenario che, come detto dal presidente dell’Associazione Comuni italiani di Frontiera (ACIF) Pietro Vittorio Roncoroni, già sindaco di Lavena Ponte Tresa, porterà ad un peggioramento da una parte e dall’altra del territorio.

L'intervista a Pietro Roncoroni

RSI Ticino e Grigioni 16.01.2015, 13:10

Il vero timore, di tutti i sindaci ascoltati in queste ore, è che poi Roma non mandi i soldi che in questi anni ha invece versato, puntualmente, il Ticino. I “negoziatori” non rilasciano commenti alla stampa in merito, ma dai palazzi romani filtra molta soddisfazione (dicono condivisa con Berna) anche solo per aver “eliminato” un possibile “mezzo di ritorsione" che il Ticino ha avuto in mano questi anni: i ristorni.

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha detto di aver ricevuto rassicurazioni da Roma sulla bontà dell’accordo che non dovrebbe penalizzare i frontalieri, ma in molti nella Lega Nord sono pronti a cavalcare il “dossier fiscale” contro il Governo italiano se dovessero intravedersi peggioramenti nella qualità di vita dei lavoratori o dei comuni stessi.

Il Partito democratico (PD) si mostra prudente nei commenti, limitandosi a dire che vigilerà perché dalla lontana capitale arrivino poi i soldi alle amministrazioni locali. Prima della firma, soprattutto prima che il Parlamento italiano dia il via libera definitivo all’accordo, vi saranno passaggi delicati e non semplici per chi ha costruito l’accordo per parte italiana.

L'intervista ad Alessandro Alfieri, coordinatore PD Lombardia

RSI Ticino e Grigioni 16.01.2015, 13:10

A questo si aggiungono le possibili elezioni italiane il prossimo anno, dove gli amministratori acquisteranno un peso e dove chiederanno modifiche all’intesa. I sindaci italiani potrebbero vedersi già nelle prossime settimane per concordare una strategia Comune. “Scenderemo a Roma ad incontrare Matteo Renzi”, hanno detto in un coro quasi unanime, “la partita non si chiude qui”.

sdr

Dal TG20:

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