Ticino e Grigioni

“Al via i primi licenziamenti”

Sindacati preoccupati: “iniziata la politica dei piccoli tagli; a casa chi non accetta i nuovi salari”

  • 24 febbraio 2015, 07:10
  • 7 giugno 2023, 00:09

Alcune delle ditte in difficoltà a causa del franco forte stanno già tagliando impieghi e posti di lavoro in Ticino. La denuncia arriva da diverse fonti sindacati confrontate, soprattutto nelle ultime settimane, con un numero crescente soprattutto di frontalieri lasciati a casa.

“Il timore ventilato da più parti di licenziamenti nella Svizzera italiana è in atto attraverso la politica dei piccoli tagli”, ci racconta Andrea Puglia che aggiunge: “Alcune delle aziende in crisi cancellano uno o due impieghi alla volta e chi decide di lasciare la ditta di sua iniziativa non viene rimpiazzato”. “La pressione sui lavoratori è sempre più forte e le prossime settimane saranno particolarmente calde”, sottolinea il rappresentante dell’OCST. “Stiamo riscontrando anche noi questo fenomeno, che sta creando instabilità nel mercato del lavoro ticinese”, commenta dal canto suo Dario Cadenazzi, sindacalista di Unia.

Preoccupazione oltre confine

L’abbassamento degli stipendi e il prolungamento delle ore di lavoro degli operari, quindi, non sembrano essere le uniche misure adottatate dalle società per far quadrare i conti. La conferma giunge anche dal segretario della CGIL di Como, Alessandro Tarpini, che dichiara: “Nelle ultime settimane sono già diversi gli operai licenziati in Ticino perché si son rifiutati di accettare le nuove proposte salariali”. Notizia , questa, nota anche a Carlo Maderna, della CISL di Como, che è “a conoscenza della decisione di alcune ditte attive in Ticino di tagliare impieghi, in particolar modo tra i frontalieri”.

Lino Bini

Il dossier

Centinaia d'impieghi a rischio

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