"Il progetto era di far rivivere la Val Cama e ci eravamo riusciti, poi la natura ha stravolto tutto". Il sindaco di Verdabbio Antonio Spadini non ha dimenticato la tragica notte d’un anno fa, quando 130'000 metri cubi di roccia travolsero l’Alp de Lagh portandosi via Katya Boschi che, con il marito e i due figlioli, trascorreva l’estate lassù.
In memoria di Katya
"Potremo ricominciare? Tutto dipende dalla montagna anche se ferita: quei massi raccontano che lì qualcosa di tragico è accaduto", sottolinea (ascolta l’intervista in fondo al testo).
L'Alp de Lagh oggi
Un avvenimento simile succede ogni 500-1000 anni. Durante il 2014 non si sono più staccati massi di grandi dimensioni ma il Comune per prendere una decisione sul futuro dell’alpe deve attendere il referto del Cantone”. Lo si aspettava un paio di mesi fa. Arriverà a metà settembre, dopo un ultimo sopralluogo della commissione pericoli in agosto", spiega Luca Plozza, responsabile regionale dell’Ufficio forestale.
"Se il verdetto sarà positivo, il Municipio vorrebbe rilanciare il progetto, ma non sarà semplice. La frana è vicina. Fa e farà sempre un po’paura", conclude Spadini.
Francesca Calcagno
L'intervista al sindaco di Verdabbio Antonio Spadini
L'intervista all'ingegner Luca Plozza
Il referto a metà settembre
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Ecco perché lì sorge un alpe
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