Berna continua a dire che la disdetta dell'accordo sui frontalieri del 1974 non è una soluzione perché comporterebbe troppi rischi. Lo ha ribadito per voce della consigliere federale Eveline Widmer-Schlumpf, giunta mercoledì in Ticino. L’approccio viene criticato da chi pretende più determinazione nei rapporti con l'Italia. La Lega è tornata subito a chiamarla un visita-flop. Il blocco-bis dei ristorni, ha detto il coordinatore Attilio Bignasca alle Cronache della Svizzera italiana, è sempre più irrinunciabile. “La consigliera federale è capace solo a fare marcia indietro”. Per l'UDC sarebbe un atto dovuto.
Il PLR si è detto deluso, sfiduciando in qualche modo anche la ministra Laura Sadis per la quale una politica muscolosa non ha senso. Berna, si legge nella nota stampa, deve togliersi i guanti bianchi perché attendere costerà al Ticino altri 60 milioni di franchi. Anche per il PPD -per bocca del presidente Giovanni Jelmini- è stata una visita inconcludente. “Può anche restare a Berna, ma deve risolvere il problema della reciprocità”, ha detto Jelmini, non escludendo l'ipotesi blocco dei ristorni.
Red. MM/CSI
CSI 12.05 del 08.05.14 Il servizio di Sharon Bernardi
RSI New Articles 08.05.2014, 14:01