Ticino e Grigioni

Ceneri, 10 anni di galleria

AlpTranist il 16 febbraio 2008 a Sigirino iniziò lo scavo del cunicolo d'accesso al tunnel di base

  • 16 febbraio 2018, 19:16
  • 8 giugno 2023, 16:20
Quando eravamo ancora all'inizio dell'opera

Quando eravamo ancora all'inizio dell'opera

  • Tipress

Una tessera importante per una linea ideata da confine a confine. Esattamente 10 anni fa una semplice cerimonia a Sigirino sottolineò l'inizio dello scavo con la fresa del cunicolo d'accesso alla galleria di base del Monte Ceneri, galleria scavata poi con l'esplosivo. Quel giorno si cominciava a fare sul serio anche sulla tratta tra Camorino e Vezia, come sottolineò l'allora presidente della direzione generale di AlpTransit, Renzo Simoni.

Denis Rossi allora era responsabile del settore sud per AlpTransit SA: “La galleria di base del Ceneri era un tassello indispensabile per avere questa ferrovia di pianura che tagliasse le Alpi più o meno alla stessa quota”. Prima di farsi strada sotto il Ceneri tuttavia questa galleria aveva dovuto superare importanti ostacoli politici. “È vero che questa linea da confine a confine con il tempo ha perso qualche pezzo - prosegue Rossi - C’è stato un momento dove si è rischiato di perdere anche il Ceneri. Poi fortunatamente nel 2005 anche la galleria tra Camorino e Vezia è stata approvata con una maggioranza risicata in seno al Consiglio federale”.

Difficoltà dimenticate con l’avanzare della fresa. E se la galleria di Base del San Gottardo con i suoi 57 chilometri resta unica nel suo genere, il Ceneri trova il suo posto nella storia, con un ruolo importante per il traffico regionale, come ricordava il consigliere di Stato Claudio Zali alla caduta dell’ultimo diaframma, a gennaio 2016: “Con la nuova galleria di base del Monte Ceneri ci avviciniamo maggiormente alla visione di un territorio più dinamico e coeso, che prefigura quella che è stata nominata la Città Ticino”.

Più coeso attraverso una piccola grande rivoluzione della mobilità. Denis Rossi oggi è direttore di TILO SA: “A un certo punto parlar di Sopra o Sottoceneri avrà poco senso: Bellinzona, Locarno e Lugano saranno davvero più vicine”.

I lavori non sono ancora conclusi: attualmente i due terzi dei binari sono già stati posati, ma per il 2020 bisognerà farsi trovare pronti: “Noi stiamo studiando questo nuovo orario - spiega Rossi - stiamo assumendo e formando i macchinisti e quindi tra tre anni saremo pronti per mettere in pratica tutto questo”. La rivoluzione della mobilità è dunque alle porte, mentre a livello politico già ci si batte per il completamento della linea AlpTransit.

CSI/Alberto Tettamanti/BRav

CSI 18.00 del 16.02.18 il servizio di Alberto Tettamanti

RSI Ticino e Grigioni 16.02.2018, 19:10

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