Ticino e Grigioni

"Ci guadagnava solo il titolare"

Processo Consonni, parola alla difesa del capo cantiere che ha denunciato il caso: "Il mio assistito è stato complice, non correo"

  • 2 October 2019, 12:06
  • 9 June 2023, 14:32

PP 12.00 del 2.10.2019 - Il servizio di Romina Lara

RSI Ticino e Grigioni 02.10.2019, 14:00

  • Ti-Press
Di: CSI/Bleff

Il processo per il caso di dumping salariale alla Consonni Contract, l'impresa di Chiasso amministrata da Marco Consonni, è ripreso mercoledì con l’arringa del difensore dell’ex capo cantiere, colui che ha denunciato il sistema di taglieggiamenti ai danni degli operai.

"È stato lui a permettere di smascherare il sistema 'Consonni'", ha sottolineato il suo difensore, l'avvocato Stefano Fornara, secondo cui il “deus ex machina” di tutto era l’imprenditore di Cantù, titolare della ditta, "anche se adesso lui e i suoi legali cercano di far ricadere la responsabilità di tutto sul mio assistito".

"L’ex capo cantiere era solo un complice", prosegue la difesa dell'uomo che ha funto da facilitatore per far accettare agli operai il sistema che prevedeva paghe italiane, ben al di sotto dei CCL svizzeri. Complice, dunque, non correo, per la difesa. "A guadagnarci non era né lui, né gli operai con le paghe decurtate. Ci guadagnava solo il titolare".

Il difensore ha chiesto alla Corte di contenere la pena in sei mesi sospesi, anziché i 24 chiesti martedì dall'accusa. Ammesso che ci sia il reato di usura di cui deve rispondere anche l’ex capo cantiere.

Su questo punto, Fornara si è rimesso al giudizio della Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani. La parola è passata alle difese degli altri 5 imputati, le figure amministrative. La sentenza arriverà per iscritto alle parti nelle prossime settimane.

Parola alle difese nel processo per caporalato

Il Quotidiano 02.10.2019, 21:00

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