Ticino e Grigioni

Condannato per truffa e abusi

Chiuso il processo al 24enne alla sbarra per atti sessuali con persone inette a resistere e ripetuta truffa

  • 19 January 2018, 19:02
  • 8 June 2023, 13:11
La corte era presieduta dal giudice Marco Villa

La corte era presieduta dal giudice Marco Villa

  • tipress

L'atto di accusa è stato parzialmente accolto al termine del processo a un 24enne alla sbarra a Lugano perché accusato di aver approfittato di una ragazza in stato d'incoscienza e anche di truffa ripetuta. La Corte -nonostante i problemi psichici dell'imputato- ha considerato gravissimo il suo agire e lo ha perciò condannato a 31 mesi di detenzione, di cui 15 da espiare, nonché all'obbligo di un trattamento psichiatrico ambulatoriale.

È una vicenda che risale all'agosto dello scorso anno. Un gruppo di amici rientra a casa di uno di loro dopo una festa. Lei sta male, ha bevuto troppo e la mettono a letto. Il 24enne, pure ubriaco, si sdraia accanto a lei e approfitta sessualmente della ragazza in stato di seminconscienza. Atti in parte da considerare violenza carnale secondo l'accusa, fatti gravissimi per il PP Paolo Bordoli, che hanno provocato enormi sofferenze alla ragazza.

Il giovane era accusato anche di ripetuta truffa perchè nel 2015, nominato senza alcuna qualifica e capacità da personaggi finiti a giudizio quale amministratore unico di una società di noleggio auto, avrebbe ingannato con astuzia delle società leasing, compagnie telefoniche e un negozio di computer, stipulando contratti e acquistando materiale pur sapendo che nulla sarebbe mai stato pagato.

Dov'è l'inganno astuto, ha chiesto il suo difensore? L'imputato, a cui sono stati diagnosticati deficit cognitivi, scarse capacità di ragionamento e un QI molto basso, vittima con i suoi fratelli di abusi sessuali da parte del padre, secondo il suo legale era da prosciogliere dall'accusa di truffa ripetuta, perché era stato solo usato da persone scaltre, non sapeva cosa faceva. Per quanto riguarda gli atti sessuali ammessi dal giovane, sempre secondo il suo legale le patologie psichiche e la quantità di alcol nel sangue hanno avuto un'enorme influenza negativa sul suo agire. Vive un grande senso di colpa per quello che ha fatto anche se non sa esprimerlo, ha aggiunto. L'avvocato aveva chiesto quindi alla Corte presieduta dal giudice Marco Villa una pena di 2 anni e 6 mesi, di cui solo 6 mesi da espiare, in modo che potesse cominciare una terapia adeguata. Il ragazzo, ha fatto notare la difesa, ha voluto restare circa 6 mesi al carcere giduiziario della Farera per timore di finire fra i condannati pedofili.

CSI/ARi/pon

Ti potrebbe interessare