Per la procura di Genova, Davide Enderlin junior rimane l’anello di congiunzione tra i vertici dell’istituto bancario Carige e le società che sono servite per porre in atto la truffa che ha portato l’ex consigliere comunale luganese dietro le sbarre.
Lo riporta il Corriere del Ticino. Secondo gli inquirenti italiani, infatti, Enderlin era parte integrante di un sistema legato a un’associazione a delinquere interna alla banca ligure che andava avanti dal 1997 e che si è servita dell’uomo d’affari ticinese per creare una struttura tesa al riciclaggio internazionale dei soldi frutto di proventi “sporchi” derivanti da operazioni immobiliari illecite.
L’ex esponente del PLRT nel Legislativo di Lugano fungeva perciò da anello di congiunzione tra i vertici di Carige e il "reticolo di finanziarie che servivano a reinvestire il denaro accumulato" in modo non proprio candido, svolgendo un ruolo di tuttofare nell’ambito delle attività oggetto d’inchiesta in Italia.
Red. MM/EnCa