Non l'ha spinta dal balcone, ma non è riuscito a fermarla. Questa è la tesi della legale del 39enne eritreo alla sbarra a Lugano per la morte della moglie, precipitata dal balcone al quinto piano tre anni fa a Bellinzona. La difesa ha quindi chiesto il proscioglimento dell'imputato, l'immediata scarcerazione e un indennizzo per torto morale di oltre 220'000 franchi.
Nella sua arringa la legale ha sottolineato che non ci sono segni di lotta o graffi sul corpo dell'imputato e la donna non ha urlato prima di cadere. Non ci sarebbero quindi indizi a sostegno della tesi dell'accusa, secondo la quale il 39enne l'avrebbe spinta dal balcone e ha chiesto una pena di 18 anni di carcere per assassinio.
La sentenza è attesa per mercoledì.
Condannato a 16 anni
Il Quotidiano 23.12.2020, 20:00