Ticino e Grigioni

Gli odontotecnici non ci stanno

L’associazione di categoria ritiene inaccettabile un articolo dell’ordinanza relativa alla nuova legge sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani

  • 14 febbraio 2021, 19:22
  • 26 giugno 2023, 11:57
Prestazioni che fanno discutere

Prestazioni che fanno discutere

  • tipress
Di: CaL

Lo Stato favorisce il dumping sui prezzi, rimborsando con soldi pubblici prestazioni svolte all’estero. È una norma discriminatoria soprattutto per i Cantoni di frontiera che già soffrono quotidianamente la pressione sui prezzi e la concorrenza dall’estero. Questa la posizione dell’Associazione federale di categoria degli odontotecnici , condivisa dalla sezione cantonale. L’articolo finito sotto accusa è il 32 dell’ordinanza sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani e recita così:

"Le prestazioni odontotecniche commissionate all'estero da dentisti svizzeri vanno rimborsate in base alla tariffa odontotecnica estera, se questa è inferiore a quella svizzera".

Una formulazione inaccettabile sostiene il presidente della sezione ticinese dell'Associazione laboratori e protesi dentarie Marco Borasi: “Riteniamo sbagliato che con del denaro pubblico si paghino delle prestazioni eseguite all'estero; ciò va a discapito di una categoria di residenti che pagano le imposte”.

L’ordinanza, che era in consultazione fino a giovedì scorso, si rifà alla nuova legge federale sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani, approvata dal Parlamento lo scorso giugno. Una legge che intende migliorare la sicurezza sociale degli anziani che restano senza lavoro. A determinate condizioni beneficeranno infatti di alcune prestazioni fino alla riscossione di una rendita di vecchiaia. Per far sentire la propria voce durante la procedura di consultazione il segretariato generale dell’associazione di categoria si è rivolto all’USAM. Il presidente è Fabio Regazzi: “Pur essendo un politico che ha una visione liberale dell'economia ritengo che non si possano paragonare le condizioni in cui deve operare un professionista in questo campo qui in Ticino con quelle che valgono al di là della frontiera. Per questo abbiamo chiesto di togliere questa disposizione, in modo che queste prestazioni vengano fatte eseguire in svizzera". Un ulteriore sostegno alla categoria, a Berna, è arrivato dal consigliere nazionale ticinese del PLR Alex Farinelli: "Più che una discriminazione è una questione di buon senso: laddove è lo Stato a pagare completamente una prestazione si ritiene che sia giusto che i fornitori di prestazione siano in Svizzera".

Ora che è terminata la consultazione, il Consiglio federale dovrà decidere se modificare o meno l'ordinanza e dovrà stabilire la data dell'entrata in vigore della Legge. Nel caso in cui non venisse apportata la modifica richiesta, Farinelli e Regazzi non escludono di insistere, presentando un atto parlamentare.

Ti potrebbe interessare