L'autore dei cosiddetti "botti di Bellinzona", fermato il 6 marzo scorso, ha agito senza essere spinto da alcun motivo particolare. Né rabbia né vendetta. Nulla di nulla, al di là di una semplice forma di divertimento.
È quanto emerso dall'inchiesta, di cui ora si occuperà la procuratrice pubblica Pamela Pedretti. Contro il 19enne, Pedretti aveva infatti già aperto, all’inizio dell’anno, un procedimento penale per furto, danneggiamento e violazione di domicilio.
Quanto ai botti, il giovane è e rimarrà l'unico indagato. Nessuna delle persone da lui indicate a verbale è risultata coinvolta nelle esplosioni. Alcune non erano nemmeno presenti sui luoghi dei fatti.
Francesco Lepori