Ticino e Grigioni

I rischi della concentrazione mediatica

Monica Piffaretti e Urs Thalmann commentano l'acquisizione del Caffè da parte del Corriere del Ticino

  • 10 maggio 2021, 19:58
  • 10 giugno 2023, 10:50

CSI 18.00 del 10.05.2021 Il servizio di Francesca Torrani con Urs Thalmann

RSI Ticino e Grigioni 10.05.2021, 20:00

  • Ti-Press
Di: FD/CSI

L'acquisizione del Caffè da parte del Corriere del Ticino ha riportato alla luce un tema molto attuale in ambito giornalistico: la concentrazione mediatica, ovvero quando pochi editori gestiscono tante testate. Un fenomeno diffuso a cui ci si aggrappa molte volte per fronteggiare la crisi che sta colpendo il settore.

"Quello che succede in Ticino è molto simile a quello che accade in tutta la Svizzera e in Europa. Il numero dei proprietari dei media si fa sempre più piccolo e due giornali che hanno lo stesso editore hanno meno interesse ad essere rivali", commenta Urs Thalmann direttore di Impressum e membro della Commissione federale dei media. In questo modo a farne le spese è dunque il pluralismo dell'informazione.

CSI 18.00 del 10.05.2021 Il servizio di Francesca Torrani con Monica Piffaretti

RSI Ticino e Grigioni 10.05.2021, 20:00

La libertà delle redazioni, è stato ribadito più volte domenica, sarà tuttavia garantita anche con il nuovo prodotto editoriale, la Domenica, che sarà disponibile da agosto. "Il nuovo direttore ha dato alcune garanzie, sarà un osservato speciale, perché sapendo di avere questa forza e questa grande posizione sul piccolo mercato ticinese, dovrà garantire qualcosa di molto importante che riguarda anche la formazione dell'opinione pubblica", ha dichiarato Monica Piffaretti, prima donna a dirigere un quotidiano, laRegione, nel cantone.

Opinione pubblica, che per Thalmann, passa dalla pluralità dell'informazione: "Il pubblico ha bisogno di comparare fonti diverse e questo si sta perdendo con il passare del tempo in tutta la Svizzera". Piffaretti non ha infine dubbi su cosa sia necessario per avere un prodotto editoriale di valore: "La qualità va pagata, il cittadino deve capirlo. Di gratuito di qualità, solitamente c'è poco o niente"

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