"Il Blick ci prova, ma..."

"Tristezza im Ticino" è il titolo che spicca sul Blick di lunedì. La Sonnenstube subisce un forte crollo dei pernottamenti, prosegue poi il quotidiano, che propone una panoramica sul turismo ticinese in crisi. In particolare, il reportage passa dal Lago Maggiore, con piazze e ristoranti deserti, si legge. "Non solo gli stranieri, anche gli svizzero-tedeschi ci abbandonano", dice un albergatore di Locarno. Un altro punto critico sembra poi essere l'ospitalità, decisamente peggiorata, stando ad alcuni interlocutori e al caporedattore stesso del giornale, che al Ticino dedica un commento e scrive: "Mi sento meno benvenuto, disturbo i camerieri con le mie ordinazioni e sono sempre più gentile io delle persone che mi dovrebbero accogliere".

"E’ un articolo che lascia il tempo che trova", commenta Lorenzo Pianezzi, direttore dell’Hotel Walter au Lac di Lugano e presidente Hotelleriesuisse Ticino. "Siamo in un periodo di ricambio della clientela. Subiamo il gap tra la crescita dei nuovi mercati e la diminuzione dei mercati tradizionali. E quando i nuovi avranno raggiunto la cifra di quelli tradizionali torneremo a fare buoni numeri anche nei pernottamenti”, prosegue.

"Il mutamento che stiamo subendo è epocale. Si sta verificando dopo 30 anni di predominio del turismo germanico e svizzero-tedesco. Quelli che sceglieranno il Ticino, per qualità delle strutture e prezzi, saranno gli americani, gli arabi e gli asiatici", aggiunge. "Tutto il resto: dal tempo, ai prezzi alti, alle colonne, alla mancanza di gentilezza nell’accoglienza, sono scuse. E' vero che ci sono dei casi, ma sono marginali", conclude.

joe.p.

Dal Quotidiano:

02.11.2015: Il Blick, "turista scontento in Ticino"