Il ceppo inglese anche in Ticino

Le analisi svolte su alcuni casi sospetti hanno permesso di confermare che la "variante inglese" del coronavirus è arrivata anche in Ticino. I casi accertati sono tre, secondo quanto reso noto dal Dipartimento della sanità e della socialità.

"Abbiamo avuto un po' di fortuna, erano persone attente e sensibilizzate, per cui hanno generato pochissimi contatti stretti che sono stati subito tracciati. Anche se questi erano asintomatici, è stato offerto loro il tampone per assicurarsi che non fossero portatori del virus", ha spiegato ai microfoni della RSI il medico cantonale Giorgio Merlani.

Un primo contagio con variante sudafricana era invece stato confermato già il 1° gennaio. "Come noto la mutazione del virus ha già raggiunto la Svizzera e i casi confermati sono in crescita. È verosimile che i casi nel prossimo futuro continueranno a emergere nel Paese, Ticino compreso", si legge ancora nel comunicato. Attualmente sono 88 i contagi con virus di uno dei due ceppi accertati nella Confederazione, il cantone più colpito è Berna, con 18 casi come Vaud, ma erano solo 4 fino a giovedì. In tutto la presenza delle mutazioni è stata accertata in 11 cantoni più il Liechtenstein.

"Le autorità federali hanno già provveduto a prendere provvedimenti specifici per chi entra in Svizzera, in provenienza da Gran Bretagna o Sudafrica", chiarisce la nota del DSS. Sono stati informati gli operatori sanitari, istituendo una procedura specifica per identificare i possibili casi sospetti fra i casi positivi Covid-19.

Sono tre i criteri che rendono “sospetto” un caso positivo, precisa ancora il testo: un soggiorno in Gran Bretagna o Sudafrica, un contatto stretto con un caso accertato di variante inglese o sudafricana, un’evidenza particolare riconosciuta in fase di analisi di laboratorio ordinaria tramite test PCR. Quando uno dei tre criteri si verifica, si procede all’invio del campione del paziente a uno dei laboratori specializzato nel cosiddetto sequenziaggio del virus.