Ticino e Grigioni

Il movente si rafforza

Dall’inchiesta sul “giallo di Muralto” spunta un versamento di 30'000 sterline. Per il 30enne chiesto altro carcere

  • 6 febbraio 2020, 19:27
  • 9 giugno 2023, 21:51

CSI 18.00 del 06.02.2020 Il servizio di Francesco Lepori

RSI Ticino e Grigioni 06.02.2020, 19:33

  • tipress

La procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha chiesto una nuova proroga di tre mesi della carcerazione preventiva del 30enne germanico che il 9 aprile scorso, all’albergo “La Palma au Lac” di Muralto, provocò la morte della compagna.

Lui continua a parlare di un gioco erotico finito male. Ma secondo gli inquirenti l’avrebbe strangolata di proposito, per soldi. I soldi che lei aveva, e che lui si limitava a millantare. L’uomo viveva con una rendita d’infortunio di 5'000 franchi al mese, e sistematicamente prelevava l’intero importo per evitarne il pignoramento. Con l’Ufficio anticipo alimenti, che si era occupato degli assegni per i figli, aveva infatti contratto dei debiti.

La 22enne inglese poteva invece contare sul sostegno finanziario della sua ricca famiglia. Tanto che lo zio le aveva appena versato 30'000 sterline. L’amico l’avrebbe uccisa proprio per sottrarle gli averi depositati sul conto, nascondendo poi la carta di credito nell’ascensore dell’hotel (dove è stata trovata). Su questa circostanza, fortemente sospetta, il 30enne ha dato però una spiegazione diversa. La carta l’avrebbe infilata nel pannello del lift prima della morte di lei; per scherzo, mentre i due stavano salendo in camera.

La loro stanza era fortemente in disordine. Ma lui ribadisce: “La questione del denaro non aveva creato attriti. Quella notte non ci fu alcun litigio, solo una semplice discussione.” La coppia era serena, insomma, come sembrerebbe dimostrare il messaggio telefonico inviato dalla vittima alla sorella due giorni prima, il 7 di aprile. “Ci siamo spostati a Locarno, dove intendiamo vivere. È così bello qui - scriveva la giovane -. Sono molto contenta.”

Francesco Lepori

Ti potrebbe interessare