"Il peggio del peggio"

Non si sono fatte attendere le reazioni alla proposta di legge federale concernente la revisione dell’imposizione alla fonte del reddito, secondo la quale anche gli stranieri non residenti (compresi i frontalieri) che conseguono almeno il 90% dei loro redditi in Svizzera devono poter chiedere la tassazione ordinaria.

Per il Ticino il testo presentato dal Consiglio federale contiene "indicazioni chiare sulla insostenibilità" dell’iniziativa parlamentare dell’UDC votata dal Gran Consiglio e che prevede di applicare ai frontalieri il 100% del moltiplicatore medio d’imposta, scrive Fabio Pontiggia sul Corriere del Ticino: "con la parità di trattamento non si gioca in nessun campo, men che meno in quello fiscale".

Basterebbe infatti un ricorso di un frontaliere, commenta sabato il condirettore del CdT, per farla saltare. L'iniziativa cantonale è quindi "destinata o a rientrare o a restare lettera morta". Un concetto, quest’ultimo, espresso anche da Sergio Savoia sul suo blog personale.

Il coordinatore dei Verdi, che con un'articolata interrogazione inoltrata qualche ora fa al governo chiede a titolo cautelativo il blocco immediato dei ristorni, pone l’accento anche sui costi che il Cantone dovrà sostenere (come già anticipato dalla RSI venerdì, vedi file audio allegato) e sul problema derivante dalle verifiche; Lorenzo Quadri, consigliere nazionale della Lega, sulla diminuzione del gettito fiscale: "il peggio del peggio", scrive sabato su Facebook.

Il capogruppo UDC in Gran Consiglio, Marco Chiesa, sempre dalle pagine del CdT, afferma che "quanto abbiamo approvato in Parlamento è valido ed entrerà in vigore in gennaio" e chiederà al suo gruppo alle Camere di adoperarsi per modificare o affossare la legge.

ab

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