Ticino e Grigioni

L’8 maggio 1945 in Ticino

La fine della II Guerra mondiale e la caduta dei regimi fascisti e nazisti negli archivi RSI

  • 8 May 2015, 19:52
  • 7 June 2023, 06:20
Uno degli orrori della guerra scatenata dai nazi-fascisti: "i bambini furono tra i più esposti alle violenze dei campi di sterminio" (da enciclopedia dell'olocausto, ushmm.org)

Uno degli orrori della guerra scatenata dai nazi-fascisti: "i bambini furono tra i più esposti alle violenze dei campi di sterminio" (da enciclopedia dell'olocausto, ushmm.org)

L’annuncio della fine della II Guerra mondiale rimbalzò da Londra a Parigi in Svizzera. Poche ore dopo il discorso di Churchill e De Gaulle, toccò al generale Henri Guisan comunicare ai soldati svizzeri che le ostilità erano terminate e ringraziare Dio per avere risparmiato la Svizzera.

In Ticino si festeggiò ma la caduta dei regimi fascisti e nazisti portò a manifestazioni anti italiane e anti tedesche. Lo aveva temuto il Consigliere di Stato Guglielmo Canevascini e allo scoppio degli incidenti chiese all’esercito di intervenire. Furono momenti difficili per i soldati, al comando del capitano Gastone Luvini: pensavano di tornare a casa dopo quasi 6 anni di mobilitazione e invece si ritrovavano confrontati con l’ostilità dei loro concittadini.

Anche chi aveva un famigliare lontano, prigioniero in terra straniera, visse quei giorni con sentimenti contrastanti: il sollievo per la pace, la preoccupazione per il destino dei propri cari. Lina Biscossa insegnante di Lugano l’8 maggio ’45 faceva cantare le sue piccole allieve, mentre in cuor suo piangeva per il figlio Pepi, catturato dai nazisti.

Sono questi alcuni degli spunti che abbiamo trovato nei nostri archivi.

CSI/Veronica Alippi/Red. MM/M.Ang

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