Ticino e Grigioni

"L’identificazione non spettava a me"

Piercarlo Rey, il chirurgo a processo a Lugano per aver erroneamente asportato due seni a una paziente, scambiandola per un’altra, si difende in aula

  • 20 September 2018, 12:17
  • 8 June 2023, 22:37

PP 12.00 del 20.09.2018 Il servizio di Amanda Pfaender

RSI Ticino e Grigioni 20.09.2018, 14:29

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"L’identificazione della paziente in sala operatoria è compito del medico anestesista e del medico curante. Io ero l'unico quel giorno in sala operatoria a non avere dubbi sull'identità della paziente. Se qualcuno, come sembra emergere dai verbali l'ha avuto, non solo avrebbe dovuto urlare, ma avrebbe dovuto fermarmi". Il dottor Piercarlo Rey, chirurgo a processo per aver - nel luglio del 2014 alla Clinica St. Anna - erroneamente asportato due seni a una paziente, scambiandola per un’altra, oggi si difende così.

Insomma, secondo lo stesso chirurgo, quell’8 luglio 2014, così come negli altri interventi chirurgici, non spettava a lui identificare la persona distesa in sala operatoria. Era compito del medico anestesista e di quello curante, visto che lo stesso Rey non conosceva il viso di pazienti non suoi.

Il processo è ricominciato giovedì mattina alle Assise correzionali di Lugano, dopo che era stato sospeso a giugno perché la difesa aveva sollevato una serie di questioni pregiudiziali, in particolare richiedendo che fossero ascoltati come testimoni i vertici della Clinica St. Anna e alcuni assicuratori. Questioni che il giudice ha respinto ritenendole irrilevanti o non sufficientemente motivate.

Si vuole capire se - come sostiene il procuratore pubblico Paolo Bordoli - il dottor Rey abbia mancato nel suo dovere di identificazione della paziente prima dell’intervento.

Nel corso del dibattimento è inoltre emerso che quel giorno, nella sala operatoria, c'era confusione.

CSI/redMM

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