Ticino e Grigioni

Migranti, la struttura c'è

Il centro per i migranti in un capannone prefabbricato in disuso a Rancate - Affitto da settembre

  • 3 agosto 2016, 20:00
  • 7 giugno 2023, 22:03
Profughi accampati a Como

Profughi accampati a Como

  • ©Keystone/Ti-Press

Il cantone punta a un capannone in disuso nella zona industriale di Rancate per accogliere sotto un unico tetto centinaia di profughi che attendono di essere riammessi in Italia. Un sopralluogo delle scorse settimane, infatti, aveva ritenuto la struttura idonea. Da parte sua il Municipio di Mendrisio ha già dato un preavviso favorevole.

"La zona è discosta, non crea problemi a nessuno"

La costruzione — che sarà affittata a un privato da inizio settembre — dovrebbe sostituire i quattro centri della protezione civile impiegati attualmente (l'ultimo è stato aperto a Castel San Pietro la scorsa settimana).

"Non c'erano motivi per dire no — ha dichiarato ai microfoni della RSI il vicesindaco Samuel Maffi — È una zona discosta dal quartiere abitato e non crea problemi a nessuno. I migranti, per la maggior parte eritrei, saranno accolti per una sola notte, e non di più, il giorno dopo saranno riaccompagnati in Italia e non avranno il diritto di uscire dal centro".

Quattro rifugi sempre aperti

Claudio Canova, comandante della protezione civile del Mendrisiotto, intervistato ai microfoni della RSI, ha spiegato che "Le nostre quattro strutture ospitano al massimo cinquanta persone ognuna, per un totale di duecento. La prima apertura risale a giugno, ma solo un impianto. Da luglio invece, la richiesta è salita fino a oggi, con quattro impianti aperti contemporaneamente e tutti i giorni".

Sette professionisti affiancati da cinque militi

Oggi ci sono cinque militi in servizio che affiancano sette professionisti. Il gruppo è "sparpagliato" sul territorio nei quattro impianti. "Sì, questo crea qualche difficoltà soprattutto sul fronte della sicurezza — ammette Canova —. Chiaro che se avessimo un centro solo sarebbe molto più pratico dal punto di vista logistico e sarebbe più facile lavorarci", ha concluso.

Drone sempre più utilizzato

Mauro Antonini, comandante della regione IV delle guardie di confine

Mauro Antonini, comandante della regione IV delle guardie di confine

  • ©Ti-Press/Pablo Gianinazzi

I cittadini del Mendrisiotto intanto hanno l'impressione che il drone di sorveglianza della frontiera verde sia sempre più usato. E lo conferma anche Mauro Antonini, comandante della regione IV delle guardie di confine: "Il drone appartiere all'esercito ed è impiegato per aspetti legati alla sicurezza e alla criminalità transfrontaliera. Il bilancio del suo impiego è positivo perché permette di ottimizzare l'impiego delle pattuglie sul territorio". Sulla struttura unica per i migranti, invece, Antonini ha affermato che "avere una sede centralizzata ci permetterebbe di concentrare meglio le nostre forze".

CSI/px

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