Alcuni movimenti di terreno sono stati nuovamente registrati nelle ultime settimane a Davesco, nel luogo della frana di novembre. Per Lugano, mettere in sicurezza la zona resta una priorità, ma l'iter è complesso visto che il terreno è privato. La città ha chiesto al cantone di rivalutare la situazione nell'ambito della carta dei pericoli naturali e sta studiando soluzioni per ridurre il monitoraggio ancora necessario.
Con i progettisti sono si stanno pianificando interventi a corto termine, mentre su tempi più lunghi, due varianti erano state messe sul tavolo per ripristinare la sicurezza: demolire lo stabile a monte oppure erigere uno o più muri, oltre a degli ancoraggi. Ora se ne considera anche una terza, ha confermato la municipale Cristina Zanini Barzaghi.
Il monitoraggio, tramite sensori, ha costi importanti: si prevede che superino i 300'000 franchi, suddivisi fra comune, cantone e magistratura. Alla città spetta una fetta importante, la ripartizione è in corso di definizione.
CSI 18.00 del 15.06.2015 Il servizio di Romina Lara
RSI Ticino e Grigioni 15.06.2015, 20:03