Ticino e Grigioni

Né con la jihad né con Charlie

Il presidente della Lega dei Musulmani in Ticino, Gasmi: "Condanniamo la violenza ma Charlie provoca"

  • 12 gennaio 2015, 23:21
  • 7 giugno 2023, 03:26
Slaheddine Gasmi, presidente della Lega dei Musulmani in Ticino

Slaheddine Gasmi, presidente della Lega dei Musulmani in Ticino

  • RSI/M. Angeli

“Non capisco perché noi (musulmani moderati ndr) dovremmo essere chiamati a rispondere degli atti dei terroristi. Abbiamo sempre condannato il terrorismo e la violenza, è proprio la nostra fede che ci impone di farlo. Però io non sono Charlie, perché Charlie Hebdo ha insultato un miliardo e mezzo di musulmani”. Così ai microfoni della RSI, Slaheddine Gasmi, presidente della Lega dei Musulmani in Ticino. (Guarda la video-intervista alla fine del testo).

“Viviamo in questo Stato senza problemi, siamo gente pacifica. Non vedo perché ogni volta che succede qualcosa, anche al di fuori dell’Europa, come musulmani veniamo chiamati a rispondere o a dare la nostra opinione. Solo perché professiamo la stessa fede dei terroristi? Mi sembra una cosa assurda”, sottolinea Gasmi, che non si capacita delle notizie di cronaca che riportano atti violenti anti-musulmani in Francia (non solo minacce, ma anche spari e lanci di granate), degli insulti ricevuti da lui e dall’imam di Lugano, Samir Radouan Jelassi (come riferito a “20 minuti”) e della costituzione in internet, sulle orme del movimento tedesco, di un gruppo locale Pegida (patrioti europei contro l’islamizzazione dell’occidente) anche in Ticino.

Gasmi non dà peso alla telefonata spiacevole ricevuta e si augura sia un “episodio isolato”. Per contro ricorda di aver ricevuto attestati di solidarietà, per strada, da diversi ticinesi. “Mi hanno fermato per stringermi la mano”, dice. Il presidente della Lega dei Musulmani in Ticino, però, crede che la decisione del settimanale francese di pubblicare altre vignette su Maometto mercoledì e di rivendicare il diritto alla blasfemia non sia condivisibile. “Charlie Hebdo è una mano per colpire la fede islamica. Non so chi c’è dietro e perché. Questi signori devono capire che non si scherza con la ragione di vita di un miliardo e mezzo di esseri umani. Qual è il loro obbiettivo se non quello di accendere il fuoco?”

Per Slaheddine Gasmi non ci sono ricette precise per una convivenza pacifica: “E’ semplice. Basta capire e rispettare la fede degli altri. Se capiremo questo non ci sarà più violenza”.

Massimiliano Angeli

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