Ticino e Grigioni

Officine, "esterno" il mafioso

L'operaio bloccato in Calabria che lavorava a Bellinzona era stato assunto da un'agenzia

  • 25 novembre 2014, 08:14
  • 7 giugno 2023, 01:36
Un'immagine delle Officine FFS di Bellinzona

Un'immagine delle Officine FFS di Bellinzona

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Le FFS hanno confermato che se uno dei frontalieri finiti in manette qualche giorno fa a Reggio Calabria, nell'ambito di un'azione antimafia portata avanti dalle autorità italiane, avesse davvero lavorato di recente alle Officine FFS di Bellinzona, tale collaboratore sarebbe stato assunto da un'agenzia interinale e non direttamente dall'ex regia federale.

Lo conferma martedì il Corriere del Ticino, precisando che dopo aver contattato le FFS, queste ultime hanno rimarcato come spetti all’agenzia stessa il compito "di eseguire tutte le verifiche sul conto del personale" che è poi proposto alle aziende a seconda delle singole capacità professionali.

In relazione all’indagine in corso e all’esigenza di proteggere i dati, le Ferrovie Federali Svizzere non hanno fornito ulteriori dettagli, ma stando al quotidiano il presunto affiliato all'organizzazione criminale sarebbe stato riconosciuto anche da alcuni colleghi dello stabilimento bellinzonese che avevano lavorato con lui.

Red. MM/EnCa

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