Ticino e Grigioni

Pensioni del Governo nel mirino

Nuova denuncia del Movimento per il Socialismo. Matteo Pronzini: "Anni di servizio riscattati sottocosto da alcuni membri dell'Esecutivo"

  • 25 settembre 2018, 20:16
  • 9 giugno 2023, 00:50

CSI 18.00 del 25.09.18 Il servizio di Alessandro Broggini

RSI Ticino e Grigioni 25.09.2018, 19:51

  • © Ti-Press

Altra denuncia del Movimento per il Socialismo sulle pensioni del Consiglio di Stato Ticinese. Questa volta sotto la sua lente sono finiti gli anni di servizio riscattati da alcuni membri dell'Esecutivo per la cassa pensione: riscatti acquistati - secondo il partito del deputato Matteo Pronzini - nettamente sottocosto.

Per poter contare su un ammontare completo del secondo pilastro anche senza aver lavorato la totalità degli anni di servizio previsti, tre consiglieri di Stato in carica e una ex avrebbero acquistato dei riscatti per colmare le lacune, così come previsto dalla maggior parte delle casse pensioni.

"Il modo con cui sono stati comprati questi anni lascia dei dubbi. Nel senso che sono stati pagati a prezzi discount", spiega Giuseppe Sergi, coordinatore del Movimento per il socialismo."Noi pensiamo che siano stati pagati intorno ai 50'000 franchi, in realtà ogni anno di riscatto avrebbe dovuto essere pagato almeno cinque o sei volte di più. In questo modo hanno fatto un danno al cantone".

E cioè 250/300'000 franchi ciascuno, secondo le tabelle presentate martedì in conferenza stampa, commissionate dall'MPS ad un attuario. La differenza a scapito dello Stato raggiungerebbe almeno i 3 milioni di franchi. E l'ammontare - o il costo - dei riscatti è deciso autonomamente dal Governo.

"Vi sono persone che hanno abusato della loro posizione. Noi chiediamo che vengano restituiti questi soldi e che si rispettino le leggi", spiega il deputato MPS, Matteo Pronzini.

Il nuovo affondo delle MPS giunge a pochi giorni dalla denuncia di versamenti illegali -secondo Pronzini e Sergi - ad ex membri del Governo e relativi alle rendite ponte dell'AVS. Denuncia correlata da una perizia che si inserisce in un contesto più ampio, quello cioè delle pensioni dei membri del Governo, tema che aspetta una modifica di legge dal 2015. Intanto c'è solo un messaggio del Consiglio di Stato del 2016 a cui il Parlamento non è riuscito sino ad oggi a dar seguito. Se ne occupa oggi (martedì) la sottocomissione delle finanze, alla quale Pronzini, questa mattina, ha presentato anche il tema dei riscatti.

"Non è una novità, Pronzini rilancia e rilancia in particolare a sei mesi dalle elezioni, penso che questa non sia casuale", spiega il coordinatore Sottocommissione finanze, Fabio Bacchetta Cattori. "La novità è che in questa legislatura l'obiettivo della commissione della gestione delle Finanze è trovare una soluzione che risolva anche le questioni giustamente sollevate da Matteo Pronzini, però per trovare una soluzione del genere occorre trovare anche un'intesa con i diretti interessati ovvero con il Governo". Il Presidente del Consiglio di Stato, Claudio Zali, da noi contattato, ribadisce di non voler rilasciare alcuna dichiarazione su questo tema.

CSI/A. Broggini/M. Ang.

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