Ticino e Grigioni

Permessi: il caso si "sgonfia"

Si ridimensiona la posizione dei protagonisti della vicenda scoppiata nel 2017. Per tre di loro solo pene pecuniarie

  • 24 aprile 2020, 21:00
  • 10 giugno 2023, 00:19

Quotidiano del 24.04.2020, il servizio di Francesco Lepori

RSI Ticino e Grigioni 24.04.2020, 16:51

Di: Francesco Lepori

La procura ha fortemente ridimensionato la posizione processuale dei protagonisti del cosiddetto “scandalo dei permessi falsi”, scoppiato nel febbraio del 2017.

Agli inizi del 2018 i quattro (due ex dipendenti dell’Ufficio della migrazione, il titolare della Aliu Big Team di Bellinzona e suo fratello) erano stati rinviati a giudizio alle Assise Criminali. Per loro il procuratore Antonio Perugini aveva preannunciato l’intenzione di chiedere una pena compresa tra i due e i cinque anni di carcere.

Il successivo arresto (legato ad altre questioni) dell’impresario aveva fatto slittare il processo, previsto nell’agosto scorso. L’incarto era tornato al ministero pubblico, che ora ha rivisto le sue conclusioni.

Contro la donna la procuratrice Petra Canonica Alexakis (subentrata a Perugini) si è limitata infatti a emettere un decreto d’accusa, già cresciuto in giudicato. Per l’ex funzionario e il fratello del proprietario della ditta ha firmato un nuovo rinvio a giudizio. Non più alle Criminali, però, ma alle Correzionali, con la formula del rito abbreviato.

Nei confronti di entrambi si è passati così alla richiesta di una pena pecuniaria sospesa (di 270 e, rispettivamente, 150 aliquote). Toccherà ora alla Corte, che sarà presieduta dal giudice Mauro Ermani, decidere se accogliere o no la proposta delle parti.

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