Ticino e Grigioni

Preventivo 2016 della discordia

Il Gran Consiglio ticinese ha avviato la discussione sui conti, che si preannuncia lunga e "calda"

  • 16 dicembre 2015, 17:38
  • 7 giugno 2023, 16:07
Con la crisi, scarseggiano i soldi...

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  • ©Ti-Press

Il Gran Consiglio ticinese, come da programma, ha avviato mercoledì il dibattito sul preventivo 2016 del cantone. A Palazzo delle Orsoline il confronto è entrato subito nel vivo, e si preannuncia particolarmente "sentito" e lungo, visto che sul piatto della bilancia vi sono voci importanti tra cui tagli e risparmi.

Contro i conti 2016, che prevedono un disavanzo di 88 milioni di franchi, si sono già schierati, seppur con motivazioni differenti, socialisti e La Destra. Favorevoli, per contro, Lega dei Ticinesi, PLR e Verdi. Il PPD, come noto, scioglierà le riserve solo al termine del dibattito in aula.

A far quadrare i conti ci ha pensato, in qualche modo, anche la tanto discussa tassa sui parcheggi approvata dal Legislativo lunedì che, di fatto, garantirà un'entrata supplementare di 18 milioni di franchi. Una somma importante che permetterà al cantone di non sfondare il limite dei 97 milioni di disavanzo a preventivo, soglia oltre la quale sarebbe potuto scattare l'aumento del moltiplicatore d'imposta.

Il dibattito in aula

Michele Guerra, Lega dei Ticinesi, relatore del rapporto di maggioranza della Commissione della gestione e delle finanze ha ricordato che: “La situazione finanziaria è difficile e il futuro non promette nulla di buono”. Attualmente, ha ricordato, “si spende più di quello che si incassa e ciò non fa che aumentare la spesa pubblica”. “Per risanare le finanze si può ridurre la spesa o si possono aumentare le imposte”, ha sottolineato aggiungendo che “a partire da quest’anno siamo riusciti a generare una maggioranza, determinata a risanare le finanze, tagliando la spesa fuori controllo. Il tutto senza far scattare un aumento delle imposte”. “La strada tracciata dal preventivo è in salita e richiede uno sforzo di non poco conto, ma lo sforzo richiesto oggi garantirà il bene delle future generazioni”, ha concluso.

“Risanare le finanze è un dovere nei confronti di tutti i cittadini. In questa circostanza quando si parla di tagliare, i tagli vanno solo in una direzione. Il risanamento richiesto dalla maggioranza andrà a scardinare il potere d’acquisto di numerosi cittadini, già oggi in difficoltà”, ha ricordato dal canto suo Saverio Lurati, PS, relatore del rapporto di minoranza che in merito ha sostenuto: “Il taglio agli investimenti rischia di pesare sul ceto delle persone meno abbienti”. “Le minori entrate nelle casse pubbliche sono legate, in parte, anche alle importanti disparità salariali. Oggi si spende di più rispetto al passato per sostenere i redditi bassi (...); vi sono sempre più nuclei famigliari dove i coniugi lavorano entrambi e non riescono ad arrivare a fine del mese perché hanno stipendi troppo bassi”, ha sottolineato.

“Il preventivo 2016 non è quello delle meraviglie, le misure proposte non soddisfano completamente, ma spetta al Governo il compito di presentare ricette soddisfacenti. Nella situazione in cui ci troviamo oggi non si poteva chiedere all’Esecutivo un preventivo migliore di questo… una strategia che ritroviamo e condividiamo nel rapporto di maggioranza”, ha dichiarato dal canto suo Alex Farinelli, per il gruppo PLR che ha ricordato: "Il popolo ha detto chiaramente che le finanze vanno risanate. È il momento di avere una visione a medio e lungo termine che si concluderà con la manovra da rientro da 180 milioni di franchi che il Governo ha già annunciato. Senza queste misure di contenimento non potremo rispettare le promesse fatte (...); bisogna dare fiducia a questo preventivo e dare fiducia al Governo".

Daniele Caverzasio, per la Lega dei Ticinesi, ha ricordato: “Tutti gli anni si parla di pareggio dei conti, un esercizio sempre più difficile complice la situazione economica. Una crescita economica che c’è, ma che agli occhi di molti appare poco sana (…). In questo contesto discutiamo il preventivo 2016, che possiamo considerare di transizione… Voteremo sì a questo preventivo, ma non lo faremo a cuor leggero (...). Il futuro è nelle nostre mani e dobbiamo agire oggi per evitare tagli più drastici domani”.

“Scuola, socialità, personale pubblico nessuno ha cercato fino ad oggi di trovare delle alternative valide per far fronte alla situazione… Ci sono state sottoposte proposte che abbiamo dovuto accettare, della serie: o mangi la minestra o salti dalla finestra, (riferito all’approvazione lunedì della tassa sui posteggi)”, ha dichiarato dal canto suo Fiorenzo Dadò, a nome del PPD, che sulla questione ha precisato: “L’obiettivo auspicato è il pareggio del bilancio, fino ad oggi mai raggiunto. Il Governo non è riuscito a dar seguito alle promesse fatte. Ascolteremo con attenzione le misure proposte, prima di sciogliere le nostre riserve sull’appoggio o meno a questo preventivo”.

Pelin Kandemir Bordoli, PS, ha invece sostenuto che “in passato Governo e Parlamento non hanno avuto il coraggio di vedere e intervenire con misure profonde, tra le quali il finanziamento delle cliniche private. Finanziamento che oggi costa centinaia di milioni… Le misure proposte toccano settori già da tempo sotto pressione come quelli della sanità e della scuola. Settori che non hanno più margine di manovra… Abbiamo sempre cercato e voluto una collaborazione, ma collaborare non significa accettare tutto, compreso il taglio lineare e indiscriminato della spesa e del servizio pubblico”.

“I temi discussi oggi li abbiamo già sentiti, puntualmente, negli anni passati… Ora noi vogliamo dare fiducia al Governo e ci aspettiamo di essere sorpresi, positivamente. In aprile l’Esecutivo presenterà il suo piano di rientro”, ha dichiarato Sergio Savoria, per i Verdi aggiungendo: “Noi oggi appoggiamo in maniera molto critica il preventivo in votazione. Quando non si può spendere bisogna fare dei sacrifici, sacrifici che dovranno essere fatti comunque con testa e ragionamento. Bisognerà tagliare sì, ma bisognerà pure aumentare le entrate per evitare un domani la catastrofe…”.

Critco e duro il giudizio di Paolo Pamini, La Destra, secondo il quale “il preventivo è molto debole, anche se il rapporto di maggioranza ha introdotto delle misure supplementari rendendolo più attivo. Le misure del Governo sono molto discutibili e tuto il castello proposto è poco solido".

“Una politica di contenimento della spesa o di taglio rischia di compromettere la sopravvivenza di beni e servizi fondamentali… La linea del preventivo rischia di peggiorare la situazione e le misure di risparmio previste vanno in questa direzione… L’auspicio è che vi sia una volontà di dire no a questa strategia”, ha invece sostenuto Matteo Pronzini a nome dell’MPS-PC.

“Il preventivo è il risultato di scelte fatte negli anni, di decisioni condivise dal Parlamento… Questo messaggio sul preventivo è stato condiviso all’unanimità dal Governo. Se si sono dovuti effettuare dei tagli è perché non c’erano le risorse per far fronte alle necessità”, ha invece ricordato il presidente del Governo, Norman Gobbi, che in merito a precisato: “Ogni tanto sfoltendo, tagliando e potando un ramo si salva e si rinforza tutta la pianta (…). Il Governo non ha fatto scelte scellerate, ha guardato al futuro e alle future generazioni cercando soluzioni condivise. Il preventivo è equilibrato, i dipartimenti hanno fatto il loro lavoro guardando al bene comune del cantone”.

“Quello in discussione è, di fatto, il primo preventivo basato sul freno ai disavanzi ed è stato elaborato in un cotesto economico non facile”, gli ha fatto eco il ministro delle finanze Christian Vitta che ha aggiunto: “La situazione non è più sostenibile, occorre ritrovare l’equilibrio finanziario, interrotto dal 2011 a causa di diversi fattori tra i quali: riforma della spesa ospedaliera, riduzione della quota dell’utile della BSN e risanamento della cassa pensione dello Stato. La spesa pubblica cresce, rispetto alle entrate e questa sarà la sfida dei prossimi anni: trovare nuovi equilibri duraturi". “Quelle proposte sono solo delle prime misure, approvate da tutto il Governo consapevole della gravità finanziaria in cui versa il cantone", ha ricordato il consigliere di Stato che ha invitato tutti a un'assunzione di responsabilità ed ha ribadito: "In vista c’è una manovra da 180 milioni di franchi. In futuro bisognerà adottare scelte, anche dolorose, per il bene delle generazioni future”.

Per saperne di più:

I partiti

Preventivo condiviso dal Governo

bin

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