La Corte delle Assise correzionali di Bellinzona ha condannato lunedì un 34enne albanese a 22 mesi di reclusione. L’uomo si era creato la professione di "frontaliere del furto" dopo essere già stato giudicato colpevole di altri reati, come lo sfruttamento della prostituzione minorile e la ricettazione, in Lombardia.
In Italia l’uomo era stato condannato a sei anni di carcere, ma poco dopo la sentenza gli era stato permesso di scontare la pena a piede libero, ma con obbligo di firma (tutti i giorni) presso una caserma dei carabinieri a Milano.
Il criminale ha così iniziato una nuova "carriera" oltreconfine, recandosi a firmare l’atto di presenza quotidiano presso i carabinieri prima di venire nella Svizzera italiana a rubare. I colpi sono stati perpetrati a Augio, Cauco, Claro, Gnosca, Iragna, Lodrino, Rossa e Soazza, per un bottino totale di oltre 67'000 franchi. Il giudice Amos Pagnamenta ha accolto quasi integralmente le richieste della pubblica accusa.
Red. MM/EnCa