Ticino e Grigioni

Quelle scomode verità fra poltrone e sofà

L'inchiesta di Patti Chiari sul noto commerciante di mobili mette l'accento sulla realtà produttiva e sulle promozioni che sembrano infinite

  • 16 maggio 2023, 11:00
  • 19 marzo, 10:32

“Poltronesofà: le scomode verità”

Patti chiari 12.05.2023, 21:10

Di: Patti Chiari / redMM

Chi non ha mai sentito le pubblicità di Poltronesofà? La tecnica è indubbiamente vincente: un simpatico tormentone, ospiti illustri e video accattivanti, nonché la proposta di incredibili sconti. Come rinunciare? Ma bisogna affrettarsi, "perché i saldi terminano domenica".

I commenti da parte del pubblico sollevano ironici interrogativi a tal riguardo. "Quale domenica?". "Moriremo senza sapere quando termineranno i saldi di Poltronesofà". Per questo motivo, Patti Chiari ha deciso di controllare il tutto durante il periodo pasquale, andando a verificare che i prezzi imbattibili pubblicizzati in televisione terminassero effettivamente il 3 aprile.

Ma… sorpresa! Il 4 aprile sono sì terminati gli sconti, ma ci sono altre riduzioni che non sono pubblicizzate da nessuna parte! In 7 settimane, per due tra i divani che abbiamo deciso di tenere d’occhio, ci sono state cinque variazioni di prezzo. Ma quando si applica il prezzo intero?

Malika Pessard – giurista per la Fédération Romande des Consommateurs – spiega che i saldi permanenti sono una pratica illegale all’interno della Confederazione Elvetica. La legge dice infatti che il prezzo comparativo può essere indicato durante metà del periodo in cui è stato o sarà praticato. Tradotto significa che il prezzo reale va indicato per un tempo specifico, almeno per il doppio del tempo rispetto al periodo di saldi, e per lo stesso approccio Conforama è appena stato portato in tribunale.

Poltronesofà propone anche un altro tipo di offerta: quella cumulativa. In questo caso, per quanto sia effettivamente legale proporre quest’ultima, è necessario che il consumatore sia trasparentemente informato sull’effettivo prezzo finale del prodotto, senza dover fare calcoli supplementari.

La promozione non termina il 2 aprile

RSI Ticino e Grigioni 16.05.2023, 11:20

Insomma, le offerte sembrano proprio non terminare domenica, e nemmeno sabato, e nemmeno alla fine della settimana prossima. E per quanto riguarda la seconda pubblicità? Ve la ricordate? Solo divani di qualità. Maestri, della qualità.

Eppure, è proprio la qualità che viene messa in dubbio dai cittadini che hanno scritto a Patti Chiari. Racconti di consumatori delusi, che ricevono i divani in condizioni discutibili: Roberto racconta che il divano, dopo appena una settimana di vita, non ha retto il suo peso. Manzo mostra le foto di un divano bicolore, la cui stoffa è stata malamente sostituita dopo quattro settimane. E ancora, racconti di poggiatesta senza imbottitura, strappi e legno poco resistente.

Ma come? Dov’è questa tanto decantata qualità dei maestri? Siamo andati a verificarlo da Oliver Hässig, arredatore di interni con diploma federale. Un vero artigiano, o maestro della qualità. E con decisione ci dà il verdetto: il divano è fatto in fabbrica.

Certo, il lavoro manuale c’è, ma è molto semplice: un telaio in legno, cinghie fissate con le pistole sparachiodi, legno truciolare e imbottitura di base fatta con gommapiuma, non sufficientemente coperta per essere riparata dai raggi UV o dallo sfregamento del tessuto. Insomma, un divano ben cucito, la cui durata nel tempo è il fattore più dubbio.

I maestri della qualità sembrerebbero occuparsi soltanto delle cuciture. Ma la parola maestri a cosa si riferisce? All’epoca la pubblicità citava “artigiani”, nome successivamente cambiato in “maestro” nel 2019 a causa di un sanzionamento in Francia per abuso del termine.

La qualità sotto esame

RSI Ticino e Grigioni 16.05.2023, 11:23

Andiamo allora alla ricerca di questi famosi maestri. Dove si fabbricano i divani di Poltronesofà? Certamente non nella loro sede di Forlì, dove non vi sono fabbriche, né tantomeno atelier di artigiani.

Ebbene sì: l’azienda, come mostrato nella sua visura camerale, commercializza. Non produce. E nell’organico, su un totale di 695 dipendenti, conta unicamente 3 operai. Dalla pubblicità sembrava trasparire altrimenti…

Dunque, vi è un nuovo attore: il fornitore. Chi è? Non è così facile: Forlì è la capitale italiana del mobile imbottito. Ci sono centinaia di fabbriche di mobili, che riforniscono tutt’Italia.

E dopo tanti buchi nell’acqua, finalmente abbiamo delle risposte: ATL group (produzione ben conosciuta in tutta la nazione) è il maggior fornitore di divani per Poltronesofà (in tutto son una decina), subappaltando alcune lavorazioni, come la cosiddetta messa in bianco (ovvero l’imbottitura), ad altre aziende.

In molte di esse collaborano soltanto operai cinesi, che offrono manodopera a prezzi decisamente bassi, che attirano moltissimi marchi. A volte per tutta la produzione chiedono soltanto sui 10 franchi all’ora. Un prezzo che non è nemmeno sufficiente per pagare dignitosamente nemmeno un operaio. Quindici anni fa un’inchiesta giornalistica e un’inchiesta penale hanno fatto luce sul mondo della produzione di divani di Forlì.

Negli anni le aziende cinesi hanno soppiantato la concorrenza italiana. Come potrebbe essere altrimenti, d’altronde? Con prezzi così bassi? Lavoro in nero, evasione e sfruttamento dei lavoratori, ci racconta un operaio.

Alla ricerca dei produttori

RSI Ticino e Grigioni 16.05.2023, 11:25

Una ex collaboratrice anonima di uno dei fornitori di Poltronesofà, ci svela ulteriori retroscena: per lavorare in loco si deve seguire dapprima un corso formativo non retribuito di un mese, in seguito uno stage di 450 euro al mese, per otto ore al giorno, 40 ore settimanali.

Insomma, le verità di Poltronesofà risultano piuttosto scomode, al contrario dei loro divani…

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