Tutti d’accordo sull’urgenza di risparmiare, ma non sul come. Si potrebbe sintetizzare così il lungo dibattito sul pacchetto di misure di risparmio da 185 milioni presentato dal Governo tenutosi lunedì in Gran consiglio
Sul tavolo dei deputati vi sono tre rapporti. Per la maggioranza della Commissione della gestione (PPD, PLR e Lega, appoggiati da La Destra) la quinta manovra di risanamento proposta dal Governo negli ultimi vent'anni era infatti troppo sbilanciata sulle entrate ed era necessario agire anche sulle uscite.
Si sono quindi inseriti dei correttivi che permettono di portare l'importo complessivo da 185 a 205 milioni di franchi entro il 2019. Tra questi correttivi vi sono però misure che non sono andate giù al partito socialista perché andrebbero a colpire il ceto medio basso e metterebbero a rischio la coesione sociale. In particolar modo vanno citati tagli supplementari ai sussidi per la cassa malati, alle borse di studio e ai contributi per gli abbonamenti per i trasporti pubblici
Da qui un primo rapporto di minoranza, peraltro critico anche nei confronti di quanto proposto dal Governo, che formula alcune controproposte e aderisce comunque al principio dei 185 milioni di franchi da risparmiare entro il 2019. Anche il secondo rapporto di minoranza, firmato dal gruppo dei Verdi, condivide l’urgenza di risparmiare, ma contesta al testo l’assenza di una chiara visione d'insieme sul futuro incombente e di una strategia politica volta al consolidamento della struttura finanziaria portante del cantone. Per questo motivo, stando ai Verdi, la manovra va respinta. Il dibattito sul pacchetto di risparmio prosegue domani.
SP