Pieno sostegno dell'Esecutivo ticinese all'ipotesi di allargamento del Consiglio federale, da 7 a 9 membri, secondo la soluzione proposta dalla commissione delle istituzioni politiche del Nazionale.
Il Consiglio di Stato, in sede di consultazione federale, condivide anzitutto l'analisi secondo cui sono aumentati sia i compiti che incombono alla Confederazione, sia le sollecitazioni a cui sono esposti i membri del collegio governativo.
Il Governo ticinese sottolinea inoltre la centralità della questione linguistica e culturale, ricordando che il criterio della rappresentanza delle varie regioni della Svizzera è iscritto nella Costituzione federale dal 1999.
L'Esecutivo definisce quindi indubbiamente problematica l'assenza nel Governo federale di un italofono dalla Svizzera italiana, che "abbia familiarità con le caratteristiche socioeconomiche del territorio elvetico più vicino all'Italia".
Red.MM/ARi