Ticino e Grigioni

Sport: "Condizioni aiuti da valutare"

Lo sport professionistico ticinese reagisce ai nuovi aiuti decisi da Berna, Lombardi: "Difficile sostenere stipendi così bassi a lungo termine"

  • 18 novembre 2020, 19:51
  • 10 giugno 2023, 06:23

CSI 18.00 del 18.11.2020 - La diretta di Michele Trefogli

RSI Ticino e Grigioni 18.11.2020, 19:20

  • Archivio keystone
Di: CSI/dielle

I club sportivi svizzeri chiedevano da tempo più aiuti alla Confederazione e oggi (mercoledì) sono stati ascoltati, anche se le condizioni poste in cambio dei contributi a fondo perso non accontentano tutti.

L'aiuto del governo federale riguarda le società di livello professionistico e semiprofessionistico: le società potranno continuare a chiedere prestiti così come deciso nella prima tornata di aiuti, ma - e questa è la novità - avranno anche diritto a chiedere dei contributi a fondo perso, a determinate condizioni. L'importo a disposizione è di 115 milioni di franchi ed è inteso quale indennizzo ai mancati introiti delle biglietterie, per un massimo di due terzi dell'incasso. A far maggiormente discutere sono però gli obblighi sugli stipendi, con una soglia limite legata all'importo massimo del guadagno assicurato nell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, che equivale a 148'200 franchi: gli stipendi alti devono venire ridotti a questo valore o almeno nella misura del 20%. Sono compresi "tutti i redditi dei dipendenti, tutti i premi, i bonus e gli altri vantaggi valutabili in denaro che superano tale importo massimo".

Lombardi: “Aiuti benvenuti, ma problemi con i salari a lungo termine”

Un aspetto rimarcato ai microfoni della RSI anche dal presidente dell'Hockey Club Ambrì Piotta Filippo Lombardi: “È una stampella importante e avevamo bisogno di questo contributo a fondo perso perché se fosse stato concesso tutto sotto forma di prestito avrebbe pesato molto, non sarebbe forse bastato e soprattutto avrebbe costretto il club ad acrobazie nei prossimi anni per il rimborso. Adesso possiamo camminare su due gambe e lo sforzo sui salari lo abbiamo già fatto quest’anno e più o meno già nell’ordine di grandezza che viene ora richiesto, il problema sarà mantenerlo nei prossimi anni, considerato che l’Ambrì è già il club con gli stipendi più bassi in Svizzera. Potremmo quindi trovarci a dover negoziare qualcosa con l’Ufficio federale dello sport.”

Dello stesso avviso è pure il direttore generale del FC Lugano Michele Campana: “Restiamo prudenti, da un lato è positivo che finalmente il Consiglio federale abbia preso in considerazione la possibilità di stanziare soldi a fondo perso, dall’altro lato le condizioni sono molto restrittive nella gestione del club e difficilmente attuabili in così poco tempo. Attendiamo quindi di capire quali saranno le condizioni finali dopo l’approvazione del testo alle camere federali.”

Infine Marco Werder, dirigente dell'hockey club Lugano, è più prudente nel giudizio delle condizioni, anche se altrettanto soddisfatto dei nuovi aiuti: “Abbiamo sempre detto che dalla politica siamo stati sentiti, ma non ancora ascoltati. Oggi le cose sono cambiate e fa sicuramente piacere in questo particolare momento. Queste decisioni influenzeranno i prossimi 3/5/10 anni della nostra attività, e già solo per questo bisogna cercare di ponderare e capire bene che tipo di influsso avranno, commentarle a caldo è quindi veramente difficile.”

Ti potrebbe interessare