A livello nazionale si sta registrando un forte aumento di posti vacanti, che però richiedono spesso una laurea tecnica o economica. Figure che non per forza corrispondono a quelle di chi cerca lavoro. A dirlo è uno studio dell'Università di Zurigo e dell'agenzia privata Adecco di cui ha scritto martedì il Tages Anzeiger.
"In Ticino si sta invece notando un rallentamento dei posti vacanti, dopo che erano cresciuti molto nel 2016 e nel 2017 - spiega Eric Stephani, collaboratore dell'Ufficio di statistica del canton Ticino - La difficoltà di trovare personale altamente qualificato è invece un aspetto presente anche in Ticino. Il tasso di aziende che hanno questo tipo di problema è aumentato: in Ticino era solo al 5% nel 2010 e ora è vicina al 10%."
"I datori di lavoro fanno il doppio della fatica per trovare le figure con formazione tecnica o di alto livello rispetto a dieci anni fa - specifica Moreno Baruffini, ricercatore dell'Istituto di ricerche economiche dell'USI - Magari le imprese del secondario introducono dei macchinari più complessi e non hanno più bisogno di un operaio che faccia il lavoro ma di un tecnico o un ingegnere che controlli quella macchina. Poi c'è anche un cambiamento dovuto proprio alla tecnologia in se: si creano dunque dei lavori legati alle nuove tecnologie".
L'USI ha dunque lanciato un progetto che durerà tre anni per analizzare la possibilità di allineare domanda e offerta. "Attualmente in Ticino abbiamo in media 11'000 disoccupati e circa 1'100 posti vacanti - specifica Fabio Losa, docente e ricercatore di economia del lavoro - Abbiamo proprio avviato in questi giorni un importante progetto per studiare dal profilo formativo quali possono essere le azioni che permettono alle persone di riqualificarsi o adattare il loro profilo di competenze affinché possano essere appetibili sul mercato del lavoro".