Ticino e Grigioni

Tu chiamale, se vuoi, variazioni

Poche novità, ma il baricentro si è spostato verso una maggioranza di centro destra

  • 21 aprile 2015, 08:10
  • 7 giugno 2023, 07:38
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La salita, per i prossimi quattro anni, continua

  • © Ti-Press

Cresce il PLR – di un seggio – in Gran Consiglio e, pure di un seggio, crescono la Lega, l’MPS-PC e Montagna Viva (e questa è l’unica novità). Il tutto, però, non risolve il problema con il quale il Governo ticinese è stato confrontato nell’ultimo quadriennio: la frammentazione delle forze politiche presenti in Parlamento. Piuttosto lo acuisce visto che i partiti rappresentati, da sette sono passati ad otto.

A decidere siamo stati noi, i cittadini votanti: 136'193 per il Gran Consiglio (pari al 62,18% degli aventi diritto); 137'558 per il Consiglio di Stato (pari all’62,28% degli aventi diritto). A promettere che “il bene del Ticino” sarà la bussola di ogni azione sono stati loro, i candidati delle rispettive liste, tra i quali ne abbiamo scelti/eletti novanta: 24 liberali, 22 leghisti, 17 popolari democratici, 13 socialisti, 6 esponenti dei Verdi, 5 della Destra, 2 dell’MPS-PC e uno di Montagna Viva. Spetterà a loro mettersi d’accordo. Lavorare per quel “bene” che è “obiettivo comune”.

Impresa impossibile? No. Semplicemente non facile. Il PLR, che con il 26,73% sopravanza la Lega dei Ticinesi di 2,51 punti percentuali dovrà ricordarsi che, in Governo, ha un solo rappresentante che non potrà essere lasciato solo e, perché ciò non accada, sarà necessaria una maggioranza. La Lega, pur avendo guadagnato un seggio, dovrà ricordarsi che la Destra, adesso, corre da sola e che i suoi cinque seggi li ha riconfermati. Permettere al Governo di governare significherà, anche in questo caso, trovare una maggioranza. E, vista la frantumazione del centro sinistra, appare evidente che la maggioranza si creerà più facilmente nel centro destra col PPD che, pur con i due seggi persi, sarà sempre più ago della bilancia.

E il capolinea del sistema proporzionale, intanto, si avvicina. Tu chiamale, se vuoi, variazioni.

m.c.

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