Il processo che vede alla sbarra quattro medici della Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio, accusati di omicidio colposo per la morte di un paziente avvenuta tre anni fa, ha avuto un finale a sorpresa. Il giudice Siro Quadri non ha emesso alcuna sentenza e ha rimandato l'inchiesta al procuratore pubblico Zaccaria Akbas affinché formuli un nuovo atto di accusa. Il giudice ha spiegato che ogni imputato deve sapere dove ha sbagliato, mentre il decreto di accusa attuale è uguale per tutti.
La malattia mentale di cui soffriva il ragazzo deceduto era grave, ma proprio il padre ha affermato in tribunale che nessuno ha mai fornito una diagnosi accurata della patologia sofferta dal ragazzo, adottato dalla famiglia ticinese dopo un’infanzia difficile vissuta in Brasile.
Il procuratore pubblico aveva ricordato che le cause del decesso sarebbero state legate alla somministrazione progressiva e contemporanea di alcuni psicofarmaci e all’insufficiente frequenza dei controlli.
CSI/EnCa/MABO