Ticino e Grigioni

Uniti per il Ticino e la Svizzera

Filippo Lombardi e Fabio Abate soddisfatti del risultato e di poter proseguire il lavoro insieme a Berna

  • 15 November 2015, 15:49
  • 7 June 2023, 13:01
Filippo Lombardi e Fabio Abate agli Stati

Filippo Lombardi e Fabio Abate agli Stati

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Due senatori uscenti. Due senatori rieletti. Filippo Lombardi, PPD - 39'921 voti personali - ha seguito lo spoglio in una trattoria a Viganello, insieme a moltissimi amici e sostenitori. Fabio Abate, PLR - 39'585 voti personali - è rimasto invece a casa con i suoi e, dalle 15.30, con amici ed estimatori, festeggerà in un locale di Ascona. Entrambi si felicitano con e per il collega rieletto. "Si sapeva che sarebbe stata tirata", sorride Abate.

Il ritorno a Berna

"Sono naturalmente contento del risultato che coinciderà, per noi rieletti, con un impegno ancor più marcato in favore della difesa degli interessi del Ticino e della Svizzera. Un impegno che deve fondare sulla collaborazione e sul confronto - osserva Lombardi - soprattutto in questo momento particolarmente delicato". "Si dà continuità - gli fa eco Abate - ad un lavoro che ci ha visto perseguire obiettivi comuni. Lombardi è un collega con il quale ho potuto collaborare e consultare nell'interesse del Ticino e della Svizzera".

E in questo momento particolarmente difficile per l'Europa?

"Sento una grande responsabilità. I fatti di Parigi hanno messo in evidenza l'estrema fragilità di noi tutti - risponde Lombardi -. I politici però devono reagire non precipitosamente, ma pensando molto, molto bene. Una delle cose delle quali sono certo è che non intendo adoperarmi per trasformare la Svizzera in uno Stato di polizia e questo nell'interesse di tutti".

"Penso sia dovere di ciascuno riflettere su quanto sta accadendo - risponde Abate -. È difficile fare paragoni tra Francia e Svizzera. Penso però che una vera lotta al terrorismo debba passare attraverso la cooperazione internazionale e l'allestimento di azioni preventive. Oggi tutti noi ci sentiamo francesi. Penso dovremmo sentirci, soprattutto, svizzeri".

m.c.

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