"Temiamo la perdita in Ticino di una ventina di posti di lavoro". Sulle evocate economie a carico di Guardie di confine e personale doganale, è categorico Roberto Messina, presidente della sezione ticinese del sindacato di categoria Garanto.
Il programma di risparmi sulle spese della Confederazione, attualmente al vaglio del Governo, dovrebbe infatti tradursi in una trentina di milioni di franchi in meno per l'Amministrazione federale delle dogane (AFD). "Tutto ciò, quando siamo già alle prese con una situazione quasi di emergenza", sottolinea Messina con riferimento alle polemiche sul presidio dei valichi e sulle implicazioni per la sicurezza.
Va poi relativizzata, secondo il sindacalista, la portata dei rinforzi destinati di recente al personale in Ticino. "Serviranno essenzialmente a compensare le partenze dovute ai pensionamenti, al rinnovo dell'organico", sostiene.
Nella nostra intervista, il rappresentante ticinese di Garanto evidenzia inoltre le ripercurssioni per il servizio civile delle dogane, che "incassa quasi un terzo delle entrate della Confederazione" e che deve anche assicurare compiti essenziali per la sicurezza alimentare della popolazione.
Alex Ricordi
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